AG. CUTRONE, Via obbligo di riscatto. Lui rassegnato
Giovanni Branchini, procuratore dell'attaccante viola Patrick Cutrone, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio per parlare del suo assistito: "C'è una novità formale. Più di una volta si è fatto riferimento a un accordo presente sul contratto di Cutrone, quindi l'ho voluto togliere. Mi riferisco all'obbligo di riscatto basato su un certo numero di partite da giocare. Il prestito oggi è secco e libero con una condizione di riscatto già fissata che, ribadisco, potrebbe essere rinegoziata".
Quali sono, quindi, le cifre?
"Il prestito aveva un valore di 3 milioni, mentre il riscatto di 16 milioni suddivisi in due anni. Un contratto pre-Covid assolutamente gradito a tutte le parti, infatti non è mai stato un vero problema e lo conferma il fatto he oggi non c'è più questa clausola dell'obbligo di riscatto. La Fiorentina mi ha detto che i tecnici non avevano mai avuto indicazioni in tal senso dalla società, ma ultimamente mi sono sorti molti dubbi, i numeri lo confermano: Cutrone infatti ha giocato una media di 16 minuti a partita. Mi sembra strano che in un reparto dove si fatica tanto a segnare non possa esserci spazio".
Come sta il giocatore?
"C'è una certa rassegnazione perché davanti a certi comportamenti non si può far finta di non capire. Noi siamo arrivati a Firenze felicissimi, poi si sa che il calcio è uno sport di squadra. Mi dispiace solo che Patrick non abbia potuto avere le stesse opportunità degli altri per far vedere le sue qualità e in questo modo è molto difficile esprimerle. Mi dispiace perché reputo la Fiorentina una squadra ben assemblata. Mi fa ridere che la possibile salvezza viola sia ora associata all'eventuale arrivo un giocatore (Piatek, ndr) che ieri ha segnato solo il settimo gol in Germania di cui due tra l'altro su rigore. Mi fa ridere questa cosa. Ci vorrebbe un po' di equilibrio quando si esprimono dei giudizi".