ROSSITTO A RFV, I viola devono sentire la maglia

10.02.2023 13:26 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
ROSSITTO A RFV, I viola devono sentire la maglia
FirenzeViola.it

L'ex centrocampista della Fiorentina Fabio Rossitto è intervenuto a Radio Firenzeviola, durante la trasmissione "Viola amore mio" per parlare dell'attualità viola: "Momento difficile e contestazioni? La situazione è ibrida, l'anno scorso con l'arrivo di Italiano si è visto un entusiasmo crescente, tutti seguivano l'allenatore, era un calcio importante ma su questo quest'anno non c'è stato seguito. Difficile capire, sembra si sia spento quell'entusiasmo iniziale, a parte gli infortuni. Firenze si aspetta molto, anche se ancora c'è la Coppa Italia che per la Fiorentina sarebbe troppo importante. Ma sembra ci sia stanchezza a livello mentale. Ho sempre stimato Italiano ma sembra che questa pressione e attesa lo innervosiscano. Ha cercato altre strade e bisogna dargliene atto. Lui ha sempre giocato con il 4-3-3 ma ha cercato di vedere come valorizzare i giocatori, uscendo dai suoi schemi. La società ha lavorato bene e deve trovare la sua dimensione".

Giudizio su campagna acquisti estiva? "A volte arrivano giocatori importanti che non rendono, non si sono integrati ma ci sta di trovare annate difficili. Ma bisogna ribaltare tutto, se arriva la finale di Coppa Italia ad esempio, ed è giusto che la Fiorentina stia nella parte sinistra, credo che la società ha voglia di fare qualcosa di importante".

Amrabat equivoco tattico? E' un ragazzo che è un rebus. Al Mondiale è stato uno dei più forti, non lo so cosa lo frena a Firenze. Forse aveva l'abizione di andare al Barcellona ma è difficile capire la sua non continuità. Solo rubapalloni e non regista? Ma è un giocatore importante ed ha qualità e personalità per fare ciò che vuole, non credo che sia un fatto tattico ma non deve farsi distrarre da altre cose deve capire l'importanza della maglia che indossa e ci vuole gente all'interno che faccia capire cosa significhi. Non posso pensare che al primo squillo dalla Liga... ci vuole orgoglio perché se fai bene a Firenze la gente ti ama, bisogna vivere la città e avere voglia di fare qualcosa di straordinario in una città dove si sta facendo ad esempio un centro sportivo tra i migliori. Quando vincemmo a Wembley al ritorno sembrava avessimo vinto la guerra".

Poche verticalizzazioni? "Le soluzioni le deve trovare l'allenatore. Ci sono giocatori importanti, Barak, Mandragora, Bonaventura... Nel gioco tipo di Italiano c'è stata sempre la verticalizzazione e c'è bisogno di migliorare da questo punto di vista. Bisogna seguire l'allenatore ma il centrocampo è importante, se hai una manovra lenta non vai da nessuna parte".

Ricordi delle sue sfide con la Juve? "Il ricordo che ho è una sconfitta non meritata per 1-0 in realtà. Prima della gara passò Trapattoni che mi disse 'Hai il compito importante di marcare Zidane' ed infatti andò bene perché lui si innervosì e Ancelotti lo sostituì. Ma quella era una Fiorentina forte".

Domenica cosa si aspetta? "La Juve vive un momento un po' così ma ha recuperato degli uomini, Vlahovic sta bene ed è in fiducia, così Di Maria. Ma la Fiorentina più che guardare gli altri deve ritrovare il suo entusiasmo e ritrovare un vestito che gli ha messo l'allenatore e in queste gare serve carattere perché la gente di Firenze la sente. Perciò bisogna dare il sangue, dare il massimo per la maglia".

Io in società? "Magari, io lavorerei volentieri con i giovani, per fargli capire la maglia che indossano così da fargli sentire i brividi quando esordiranno".