PERCHÉ NO?
Alzi la mano chi, per tutto l'arco della giornata trascorsa, non ha continuato a stropicciarsi gli occhi al solo pensiero della cinquina rifilata all'Udinese. Roba che un film di una partita del genere, in un'annata del genere, come minimo lo videoregistri con gli occhi attimo per attimo. Fotogramma per fotogramma. Rivedendo magari la prodezza di Vargas e la seconda doppietta di Cerci che arriva mentre la curva lo osanna bonariamente.
E allora finisce che rivedi anche quelle che son state le geometrie in mezzo al campo di un terzetto che, a pensarci bene, non ha poi tantissimi paragoni in Serie A. D'Agostino, Montolivo e Behrami. Tre centrocampisti che, fra Cagliari e Udinese, hanno finalmente cominciato a fare gioco in questa squadra. E, al di là dell'immediata importanza di Behrami, balza inevitabilmente agli occhi quel dualismo D'Agostino-Montolivo che si diceva impossibile.
O che, per la precisione, Mihajlovic escludeva nel corso di quasi tutte le gare precedenti. Una scelta forse inizialmente dettata dalle non perfette condizioni fisiche dell'ex Udinese, ma alla lunga forse anche un po' troppo severa verso un signor giocatore che, anche nell'atteggiamento extra campo, si è assolutamente dimostrato un esempio da seguire. Se poi alla prima, vera, occasione buona per far ricredere arriva una prestazione del genere condita da una doppietta, forse più di una riflessione s'impone.
Un nodo cruciale, dunque, che sin da subito si apre per Corvino chiamato a fare il meglio possibile nel corso della prossima finestra estiva di mercato. Perchè se è vero che per Montolivo ci sarà da capire ancora quale risposta definitiva arriverà, è altrettanto vero che sprecare un capitale come quello di D'Agostino sarebbe davvero un peccato mortale. Posto che, davvero, non possano tranquillamente coesistere visto che il campo, almeno nelle ultime uscite, ha detto il contrario.