LA DISCRIMINANTE
Fin troppo prevedibile che durante la sosta tornasse a farla da padrone il mercato. Altrettanto prevedibile che i più decidano di rifarsela con la stampa, giudicata colpevole di montare fin troppo semplici voci o rumors di mercato. Tutto fondamentalmente nella norma, e tutto destinato a rientrare non appena ricomincerà il ritmo frenetico delle partite di campionato. Ed è per questo che a chi si rovina il fegato di fronte a previsioni e scenari futuri, consigliamo di prenderla con maggiore leggerezza.
Perchè se da un lato quel che viene riportato ha il più delle volte i suoi fondamenti, dall'altro ancora molto deve essere scritto in questa stagione. E allora, come peraltro già più volte accennato in questi giorni e su queste pagine, tanto vale attendere. Attendere che la Fiorentina termini la sua corsa e poi, come lo stesso Montella ha detto ieri, attendere chiarezza su obiettivi e dinamiche future (incluse conferme o sostituzioni nello stesso ambito dirigenziale).
In fondo, in mezzo a partenze e mancati rinnovi, è indubbio che per la Fiorentina la “grande opportunità”, o la “vera discriminante”, sia rappresentata da una qualificazione in Champions. Centrando dal terzo posto in su, o addirittura arrivando a trionfare in Europa League, il club dei Della Valle si garantirebbe introiti importanti (quei famosi 30 milioni di cui parlò ADV all'indomani della discutibile qualificazione del Milan, con tanto di farsa finale a Siena) e allora sì che sarebbe più semplice tentare il salto finale e accontentare al 100% Montella.
Altrimenti, giusto segnalarlo ora, come minimo bisognerà intervenire sul monte ingaggio (in termini di riduzione) e come minimo un nuovo ciclo dovrà essere riavviato. E allora sì che le voci si sprecheranno e che la Fiorentina si ritroverà, più o meno come in questo week-end senza campionato, sulla bocca di tutti.