DEJA-VU
In quella sorta di "terra di mezzo" in cui versa la Fiorentina di questi tempi, l'obiettivo è duplice. Da un lato, come detto, riuscire ad arrivare al termine della stagione nel miglior modo possibile e salvando faccia a dignità al di là della classifica, dall'altro anticipare l'arrivo di un'estate che gioco forza cambierà volto alla squadra e non solo.
Corvino è al lavoro per il nuovo allenatore, e dalla lista dei candidati (Giampaolo, Di Francesco, Sarri?) dovrà uscire presto il prossimo tecnico. Ma sul fronte del mercato le prime mosse riguardano anche la ricostruzione della squadra a partire da nuovi talenti giovani. Innesti da perfezionare già a giugno, ma comunque orientati al futuro.
Ed in questo il d.g. viola dimostra di voler proseguire su strade già ampiamente battute. Quali? Quelle che portano direttamente a Belgrado, al Partizan, da dove la Fiorentina ha già pescato a piene mani e dove il difensore Milenkovic e l'attaccante Vlahovic sono i nuovi obiettivi. Jovetic, Nastasic, Ljajic sono solo tre dei nomi dei giovani di belle speranze sfornati dal Partizan, ai quali aggiungere poi Gulan e Savic.
La loro carriera non è poi proseguita come forse si poteva immaginare, i casi sono tra loro diversi, ma certamente il valore economico è cresciuto di pari passo con le plusvalenze registrate dal club al momento delle loro partenze. Una strategia che può lasciar perplessi, tanto più se di nuovo i ragazzi in questione dovessero andarsene nel giro di qualche anno, o anche solo per la ripetitività della scelta a distanza di anni, ma evidentemente considerati ancora fondamentali da Corvino. Che come in un Deja-Vu è pronto a tornare a bussare alla porta dei bianconeri di Belgrado.