IL COMMENTO, Terracciano simbolo di meritocrazia

15.11.2023 08:39 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
IL COMMENTO, Terracciano simbolo di meritocrazia
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2023 @fdlcom

Sulle pagine odierne della Nazione è possibile leggere questa mattina un editoriale di Stefano Cecchi che ha parlato del buon inizio di stagione mostrato fin qui da Pietro Terracciano. Questo il suo pensiero: “Il portiere, acrobata ipotetico più che calciatore con un ruolo particolare. Al Campo di Marte ne abbiamo visti eccome di tipi così, da Costagliola a Frey, da Albertosi a Mareggini. Lui invece sembra altro... Forse questo gli ha impedito di intercettare il nostro consenso come meriterebbe. Un errore doloroso. Perché Pietro Terracciano da San Felice a Cancello è portiere non banale, con l’orgoglio di essersi meritato sul campo la fiducia che gli sta concedendo Vincenzo Italiano. Anche l’altra sera col Bologna, con alcune parate strepitose ha consentito alla Fiorentina di portare a casa una vittoria preziosa come l’olio di questi tempi. Successe così anche a Udine e pure a Napoli, quando una sua uscita vincente su Osimhen consentì alla Fiorentina di espugnare il San Paolo. Eppure, basta un refolo di vento contrario, basta una piccola incertezza o presunta tale (come l’ipotetica colpa che avrebbe sul gol di Miretti con la Juve) e la tramontana della polemica si infrange prepotentemente su di lui. Un’ingiustizia, nel tribunale dei rendimenti calcistici”. 

E aggiunge: “Certo, a sostenerlo oltre alla fisiognomica non aiuta nemmeno il pedigree sportivo, fatto di un lungo passaggio sui campi del Meridione, da Avellino a Nocera Inferiore e Milazzo, da Catania ad Avellino e Salerno, quasi sempre come numero 12…Ma il calcio è il luogo fisico delle opportunità. Dove davvero mai dire mai. Lui, taciturno per indole, senza proclami o sfide guascone decise di restare in silenzio e che a parlare per lui fosse il campo.Pietro Terracciano, il portiere che non sembra un portiere ma che, grazie alla forza serena dell’attesa, si è ritagliato un ruolo nel calcio che conta quando sembrava oramai tardi per farlo. Una storia di meritocrazia in un mondo, quello del calcio, dove il merito a volte sembra solo un fatto incidentale. Una storia che, per forza, non puoi che applaudire con convinzione”.