NIENTE GERARCHIE, Quelli senza concorrenza
CAPITOLO VI
Ultimo capitolo della nostra analisi. "Niente più gerarchie" questo il principio su cui si base la gestione del gruppo ma i nomi su cui ci concentriamo ora sono quelli che sembrano fuori dal qualsiasi logica competitiva tra compagni, per mancanza di concorrenza o perché sono i soli a fare la differenze.
Gli "altri" rimasti
Chi sono gli altri rimasti fuori da questi confronti? Finite le sfide interne, sorprende notare che in questa analisi rimangano fuori giocatori che quasi sicuramente abbandoneranno la Fiorentina a fine anno, ovvero quelli che sono stati i nomi più chiaccherati per il futuro calciomercato. Anche perché alcuni di loro sono giocatori che stanno andando a fine contratto, e l'esperienza dell'anno scorso insegna che lasceranno la Fiorentina senza portare un euro in cambio, e alcuni di loro metteranno in valigia solo un po' di amarezza per quella che viene giudicata un'esperienza finita non nei migliori dei modi. Per loro gerarchia o non gerarchia, il campo richiede che siano sempre presenti.
Stiamo parlando di Boruc, che dovrebbe fare da chioccia al giovane Neto, ma dato sicuro partente, anche se di fatto è un'inamovibile sicurezza per la porta gigliata; Natali, a fine contratto e promesso al Milan, che dall'inizio dell'anno si sta dimostrando l'unico capace di manovrare i meccanismi del reparto arretrato tanto da renderlo imprescindibile; Montolivo, altro partente, che per qualità indiscutibili difficilmente alla fin fine lascerà molto spazio ai suoi compagni di rosa. Nelle settimane scorse si pensava di poter fare a meno di lui, ma gli infortuni che hanno riempito l'infermeria lo rendono ancora più importante per Delio Rossi. Amauri, a cui scadrà il contratto semestrale a giugno e molto probabilmente non sarà rinnovato, invece ha avuto la fortuna di non doversela giocare con nessuno, visto che dietro a lui c'è solo una panchina priva di alternative nel suo ruolo. Nella testa dei dirigenti viola l'unica sfida che doveva stimolarlo era la voglia di riscatto, di rilanciarsi, di dare un mano dopo la brutta fine dell'esperienza in bianconero. Se Rossi però deciderà di escluderlo dagli undici iniziali quando tornerà dalla squalifica, ciò permetterà di dare spazio al confronto Cerci/Ljaijc di cui abbiamo già parlato, ma difficilmente il mister potrà fare a meno di lui, ovvero di un riferimento vero là davanti che permetta alla squadra di giocare con un finalizzatore d'area d'esperienza come lui.
Infine, chi rimane? Alla fin fine i soliti 2 su cui tutti sperano di costruire il progetto della Fiorentina del futuro, Behrami e Jovetic. Intorno a loro, soprattutto dai confronti in campo nelle prossime settimane, capiremo forse che tipo di Fiorentina potremo verificare l'anno prossimo. Gerarchie o meno, speriamo di vedere giocatori attaccati sia alla maglia che indossano che anche al mestiere che fanno, uno dei più belli al mondo per loro e anche per chi li ammira. E in tal senso Behrami e Jovetic rappresentano bene quello spirito agonistico e speriamo vincente, che vorremmo vedere ben presto tornare in viola, al di là di qualsiasi sfida, al di là di qualsiasi gerarchia.