IL COMMENTO TECNICO: PECCATO, LA FIORENTINA È QUESTA. CON SOUSA E ACQUISTI GIUSTI PER RIPROVARCI

25.04.2016 00:45 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
IL COMMENTO TECNICO: PECCATO, LA FIORENTINA È QUESTA. CON SOUSA E ACQUISTI GIUSTI PER RIPROVARCI
FirenzeViola.it
© foto di www.imagephotoagency.it

Riecco la vera Fiorentina, quella che avevamo smarrito e che d’improvviso è tornata. Non è bastata a vincere, peccato, ma ha fatto soffrire una grande Juve e avrebbe meritato il pareggio. Qualcuno dira’ che mi accontento di poco, ma non è così. Voglio considerare questa gara positiva come un nuovo inizio del rapporto della Fiorentina società con Paulo Sousa e questa squadra.

Battere la Juventus di questi forse è impossibile, ma la Fiorentina ci ha provato, ha giocato, ha lottato, ha fatto quello che sa fare usando la testa e il cuore, il bel gioco, ma anche quella grinta che non vedevamo da un pezzo. I viola hanno ritrovato le certezze e le basi del loro lavoro, da questo bisogna ripartire, da quello di buono (tanto) che questa squadra ha fatto, per poi andare a correggere tutti gli errori della società, di Sousa e dei giocatori.

Anche ieri sera le cose buone si sono viste e le abbiamo apprezzate, ma si sono visti anche i soliti limiti di alcuni difensori e l’assenza cronica di un centrocampista vero, alternativa a Vecino e Badelj. Peccato. Resta comunque una serata positiva per quanto i viola hanno fatto, i timori che si fosse sfasciato tutto fra incomprensioni e polemiche inutili sono stati fugati e questa secondo me è la cosa più importante. 

La Fiorentina ripartirà con Sousa come vi abbiamo sempre detto, nessuno in società ha mai pensato di mandarlo via e lui vuole restare dopo aver rinsaldato un patto di lavoro per continuare su basi leggermente diverse, ma non solo, per migliorare quello che è stato fatto.

Il valore questa squadra lo ha dimostrato anche contro la Juventus. Tra andata e ritorno la Fiorentina è l’unica ad avere messo in difficoltà i bianconeri in entrambe le gare, per vincere si sono dovuti superare. La differenza l’ha fatta la qualità dei singoli, la Juve è più forte, non certo il gioco delle due squadre.

Il gruppo viola esprime delle qualità importanti che vanno coltivate e salvaguardate. I bianconeri sono una macchina perfetta, averli messi in difficoltà sul piano del gioco, avere in parte retto anche alla loro micidiale forza d’urto non è cosa da trascurare.

Ho visto cose importanti come il ritorno a un livello di assoluta eccellenza di Bernardeschi e questo è un punto fermo. Si è ritrovato, ha superato l’involuzione dell’ultimo mese, ha capito che soltanto con umiltà e sacrificio può continuare la sua strada verso la consacrazione. Si è rivisto pure Kalinic, un altro dei punti fermi della prossima stagione. Il centroavanti sul quale contare c’è ancora. Gran gol, peccato il rigore sbagliato. Ma è tornato soprattutto lo spirito di tutti.

La gara ha lasciato buone sensazioni e qualche rammarico come il gol annullato a Bernardeschi per un fuorigioco che non c’era, ma non me la sento di mettere in croce il guardalinee, è roba di cinque centimetri. Caso mai doveva ricordarsi che l’interpretazione della regola dice che nel dubbio si lascia correre. E’ anche vero, però, che il rigore su Kalinic è un autentico regalo. L’arbitraggio, anche nella gestione dei falli, non mi lascia dubbi di sorta. Errori che ci stanno, in assoluta buonafede e senza sudditanza psicologica. Almeno non ieri sera. I dubbi sulla Fiorentina sono sempre quelli relativi alla fase difensiva che vorrei più intensa e aggressiva e alla personalità relativa di alcuni interpreti.

Alla riconquista dell’Europa League mancano soltanto due punti in tre gare, se la Fiorentina non torna ad essere quella inguardabile del pre-Juventus non ci saranno problemi. Non resta che tifare Juve (anche se è dura) nella finale di coppa Italia, in questo modo e con il Milan sesto, si eviterebbe comunque i preliminari. Per il resto mi sembra impossibile rimontare cinque punti all’Inter in tre giornate, ma la Fiorentina deve comunque provare a vincerle tutte per lasciare negli occhi cose positive di una stagione che ha fatto vedere il Paradiso (primo posto), ma che poi ha fatto ricadere tutti nella depressione del banale che se guardiamo bene tanto banale non e’.

L’Europa League è pur sempre un buon traguardo, sarà ottimo se l’analisi sugli errori fatti nella comunicazione, nella gestione sportiva, sul crollo durato due mesi e sul mercato saranno ammessi e analizzati per ripartire su basi più solide. Con due difensori, un centrocampista, un esterno e un attaccante tutti di grande qualità, con una rosa da sfoltire, un sacrificio da fare (Ilicic) ritoccando il giusto, questa squadra può ripartire con nuove ambizioni conservando il bel gioco.