IL COMMENTO TECNICO: ILICIC E SALAH CON RABBIA E CINISMO. IN COPPA SENZA GOMEZ?
Lo andiamo ripetendo da tanto tempo e questa volta lo vogliamo sottolineare: nel calcio l’importante è vincere, di tutto il resto si discute. E allora visto che la Fiorentina ha battuto l’Empoli, finalmente siamo tornati a vedere un film con un bel finale. O roba del genere.
Questi tre punti erano fondamentali per diversi motivi, intanto per il campionato e la corsa al quinto posto. Giocando alle quindici la Sampdoria aveva scavalcato la Fiorentina in classifica e questo era un motivo di ansia in più, non è mai bello andare in campo con un risultato solo a disposizione, ma la squadra viola ha saputo gestire bene anche la situazione psicologica.
C’era poi da capire lo stato fisico e mentale di questo gruppo, se fosse stato in grado o meno di reagire alla sconfitta per molti versi clamorosa di Siviglia. Il rischio di ritrovare una squadra a pezzi, frastornata, con la testa a giovedì prossimo e poco sul campionato, c’era ed era anche molto alto. Anche questo ostacolo è stato superato.
Insomma, la missione a Empoli è compiuta, merito di un gruppo che nel bene e nel male crede a quello che fa, è unito attorno al suo allenatore e pensa ancora di poter salvare la stagione conquistando la finale di Varsavia nella partita di ritorno col Siviglia di giovedì prossimo. Tutte idee e sentimenti che condividiamo, anche se oggettivamente, dal punto di vista sportivo, la Fiorentina dovrebbe giocare una gara straordinaria, forse al di sopra delle sue attuali possibilità. Ma nello sport certe imprese sono sempre possibili e il corso delle partite spesso cambia per un episodio.
Già il fatto che la Fiorentina creda nella rimonta deve rendere orgogliosi tutti e con la Fiorentina ci deve credere tutta la città e tutta la tifoseria, giovedì ci aspettiamo lo stadio pieno e la spinta emotiva di quarantamila spettatori.
Provarci è un obbligo e se l’impresa non dovesse riuscire, comunque chiudere con una vittoria nella gara di ritorno l’Europa League che ha visto la Fiorentina come protagonista, sarebbe comunque salvare l’onore.
Dalla partita di Empoli portiamo via proprio questo atteggiamento positivo, abbiamo ritrovato la voglia collettiva di fare risultato anche nelle difficoltà, un po’ di grinta in più, il desiderio di non mollare mai e di centrare l’obiettivo a tutti i costi.
Saper stringere i denti non è poco, vincere quando ha giocato meglio l’avversario (nel nostro caso l’Empoli) vuol dire aver ritrovato anche quel cinismo che alla Fiorentina è sempre mancato. Nel calcio conta più questo di tanti bei discorsi e di tante belle azioni sprecate.
Molto spesso la Fiorentina ha perso partite dominate sotto l’aspetto del gioco per il cinismo degli avversari, aver mutuato questa qualità e averla messa in campo ci fa estremamente piacere.
Per il resto non è il momento delle disquisizioni tattiche. L’Empoli (e non da oggi) gioca un gran calcio, sicuramente stava in campo meglio della Fiorentina. I viola non sembrano al massimo della condizione atletica, anzi. Hanno patito molto come al solito in fase difensiva prendendo altro due gol. Tutto questo, comunque, nel momento della stagione si può superare con la volontà e il sacrificio in campo e questo ieri ha fatto la Fiorentina: oggi non possiamo pretendere di più.
Avevamo chiesto quattro vittorie nelle ultime quattro gare contro squadre che non hanno più niente da chiedere a questo campionato, ora ne restano tre per avere la certezza di quel quinto posto che garantisce l’Europa League senza estenuanti preliminari: centrare l’obiettivo è possibile.
Montella ha fatto un ampio turn-over, ma la presenza di Pizarro e del suo genio geometrico, ha comunque consentito un discreto giro palla. Abbiamo rivisto Bernardeschi e questa in prospettiva è una bella notizia. Il ragazzo gioca sciolto, senza remore psicologiche per l’infortunio, ha bisogno di ritrovare brillantezza e velocità, ma intanto il primo passo è fatto.
Abbiamo rivisto la velocità da bip-bip e le qualità tecniche di Salah, ultimamente meno brillante. Il suo secondo tempo è stato decisivo.
La conferma più importante comunque è venuta da un uomo sempre discusso come Ilicic. Il suo gol (il sesto) dopo pochi minuti ha cambiato il senso alla partita, è stato l’Empoli a dover rincorrere e sprecare più energie. Poi ha bissato con la rete decisiva. Non è poco.
Fa rabbia vedere questo ragazzo dalle grandissime qualità tecniche perdersi spesso nella sua indolenza, e pensare che invece quando è sereno e motivato ha tiro, non ha paura di sbagliare, vede la porta, potrebbe essere un punto fermo. Sfruttiamolo almeno in questo suo finale positivo che ci fa pensare a una considerazione tattica per la partita di giovedì.
Ormai è chiaro che il gioco della Fiorentina non è fatto per un centroavanti vero. Gomez non riesce a tornare quello che era e questo è vero, ma anche gli schemi non l’agevolano. Ieri Gilardino ha avuto pochissime palle giocabili, ma anche tornando indietro con la mente, ripensiamo a Matri ed altri che in viola hanno fallito.
E allora con questo Ilicic in gran forma, perché non provare a giocare contro il Siviglia con un tridente tutto tecnica come Joaquin, Ilicic e Salah?
E’ un interrogativo che giriamo a Montella anche se ci rendiamo conto che per lasciar fuori un personaggio come Gomez ci vuole coraggio e anche un pizzico di follia.
Pizarro ha giocato tutta la partita, quando c’è lui in cabina di regia è tutta un’altra storia. Anche Richards aveva fatto vedere di essere pronto per il Siviglia, aspettiamo di sapere le sue condizioni dopo l’infortunio. Per il resto di sicuro torneranno Borja, Alonso e Savic. Il modulo prescelto dovrebbe essere il 4-3-3, ma più dei moduli giovedì conterà il cuore. Ne servirà uno immenso.