GONZALO, Il leader della difesa è tornato sicuro
La prima fase, piuttosto altalenante, della stagione viola ha visto emergere due questioni su tutte, delicate e critiche per le sorti della squadra sul campo. Da un lato la tendenza camaleontica a cambiare modulo, a cadenza regolare, ha talvolta dato l'impressione di minare meccanismi già rodati, d'altro canto il contributo dei cosiddetti senatori, delle certezze più granitiche come, è sembrato venir meno trascinando con sé le prestazioni ed il rendimento dell'intero gruppo. La prima parte del campionato viola ha spiegato, dunque, quanto anche i più insospettabili siano in fondo umani: il caso di Gonzalo Rodriguez è emblematico e va a toccare entrambi i punti più delicati, compreso quello del modulo. E non è un caso che il vero fulcro della difesa viola, l'uomo capace sia di guidare la retroguardia come leader che di far ripartire al meglio l'azione, sia tornato il Gonzalo conosciuto al popolo viola proprio nel momento in cui Montella ha proseguito sulla strada del 3-5-2 senza tentare nuovi esperimenti e godendosi una certa quadratura del cerchio. Due partite possono essere il simbolo delle due facce della stagione del centrale argentino fin qui, con avvio titubante ed una crescita nell'ultimo mese: da un lato la trasferta sul campo della Sampdoria, culminata con la sconfitta, dall'altro il pareggio del Franchi contro la Juventus capolista.
A Marassi, contro i blucerchiati, Gonzalo è apparso irriconoscibile proprio nei momenti decisivi: un rigore sbagliato, facile preda di Romero, e la marcatura fin troppo morbida su Rizzo prima ed Eder poi hanno sancito uno dei momenti più bassi dell'argentino in maglia viola. La forza del leader emerge però proprio nei momenti apparentemente più critici e Montella, in tal senso, non ha mai fatto mancare fiducia al numero due gigliato (il terzo più utilizzato dell'intera rosa, capitano in quattro occasioni): la crescita della Fiorentina, dalla trasferta di Verona in poi, è andata di pari passo con quella di Gonzalo e, in tal senso, lo 0-0 contro la Juventus ha riportato tutte quelle certezze che sembravano vacillare. Contro Llorente e compagni l'argentino ha sfoderato una prestazione ai limiti della perfezione, anticipando costantemente i bianconeri e trascinando con sicurezza un reparto ottimamente completato da Savic e da Basanta. Da questa ritrovata solidità difensiva la Fiorentina è ripartita, riscoprendo pienamente la sua certezza al centro della difesa ed allontanando i fantasmi di una possibile crisi, senza sottovalutare le classiche sortite offensive che rendono Gonzalo uno dei centrali più temuti nell'area avversaria (2 reti fin qui su 15 presenze in campionato).