FIORE-JUVE, I racconti di Leonardo, Nicolò e Luca

05.12.2014 18:45 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
FIORE-JUVE, I racconti di Leonardo, Nicolò e Luca
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Continua la carrellata dei vostri ricordi, con i racconti dei Fiorentina-Juventus che hanno segnato la vostra vita da tifosi. Ecco due nuovi brani inviati dai nostri lettori all'indirizzo di posta redazione@firenzeviola.it:

Il ricordo di Leonardo Rosini: “Quello del 20 ottobre rimarrà per sempre uno dei giorni più belli della mia vita (sicuramente il più emozionante) anche perché avvenuto in un periodo molto particolare: a meno di un mese dalla inaspettata morte del nonno al quale ero forse troppo legato, ahimè se ne stava per andare via anche l'altro: depressione altissima, potrete capire. Della Fiorentina riuscivo a malapena a vedere le partite. Per fortuna ci fu un mio grande amico e tifoso viola con cui, su due piedi, a quattro giorni dalla PARTITA, decidemmo di andare a Firenze. Trovati, con una grande fortuna, 2 biglietti (disdetti all'ultimo da 2 paganti) in Fiesole a poche ore dall'evento partimmo, di buon mattino, da un paesino arroccato sull'Appennino tosco-romagnolo verso la città più bella del mondo, prima in macchina accompagnati dai nostri genitori, quindi in treno. Arrivati, entrammo allora nel cuore della curva a qualche minuto dall'inizio del match, contro quella squadra della quale non vorrei nemmeno ricordare il nome: atmosfera di grande attesa, iniziano i preparativi per la coreografia e si inizia anche a cantare. Le squadre entrano in campo, cominciamo a intonare cori senza sosta, continuando ininterrottamente anche in seguito ai 2 gol di quei gobbi, ma all'intervallo iniziamo a realizzare quello che stava succedendo: la Viola degli ultimi mesi sembrava essere svanita del tutto in 45 minuti. "Crederci fino alla fine però non costa niente" pensai, dentro di me, tenendo ancora acceso un bagliore di speranza, quindi si ricomincia a cantare, a squarciagola. Per il resto, sappiamo tutti com'è andata: ci si abbraccia tra sconosciuti e io che "barullo"(detta propriamente in gergo) spinto da una moltitudine di altri fratelli viola per le scale della Fiesole, rimanendo comunque senza voce dal quarto goal di Rossi fino al giorno dopo a scuola, dove gli spavaldi "tifosi" juventini avevano ancora il coraggio di controbattere quelli viola. Questo giorno, è stato molto importante per me e la mia vita, oltre a darmi una buona dose di energia mi ha insegnato infatti ad andare avanti, non mollare mai e sappiamo tutti che sarà irripetibile, ma rimarrà sempre dentro ai cuori di chi si trovava dentro quello stadio e non si trovava (seduto) nel "formaggino"!!! FORZA VIOLA, SEMPRE E COMUNQUE!!!”.

Il ricordo di Luca Picinali: "Quella domenica dovevo essere al "Franchi" per tifare la Viola insieme ad un amico ma causa un impedimento (siamo di Bergamo) non potemmo scendere nella magnifica Città, nella magnifica bolgia del nostro stadio. Allora la decisione di guardarla in oratorio con i miei amici. Non vi dico la desolazione a fine primo tempo, con le pacche sulle spalle per consolarmi, con la fatidica frase "sarà per l'anno prossimo. Una chiamata a due minuti dalla ripresa ha qualcosa di profetico: "La partita non è finita, ci sentiamo al 90'". Devo ammettere che nonostante fossi convinto di queste parole la delusione permaneva in me ma non sapevo cosa stava per accadere. Neto si supera tre volte: Marchisio, Chiellini e Pirlo. Batticuore a volontà e sempre gli amici con le loro maledette pacche. Si va verso il minuto 68 quando viene fischiato il rigore su Mati. Ero incredulo e stupefatto perché ci avevano dato un rigore contro la Juve. Pepito sul dischetto accorcia le distanze. Ci credo, amo la mia squadra e li incito seppure stia a più di 400km da loro, li supporto e in un momento di calma, Pepito decide di farci sognare. Delirio al "Franchi", delirio in oratorio. Gli juventini mi guardano storto, tutti gli altri tifosi iniziano a entrare per guardare la fine. Cosa mai può succedere sul 2 pari? Primo pallone di Vidal e primo errore. Borja vola, scarica in fascia, gli viene restiuita la palla e, pensate il mio movimento, pensatelo alla moviola. Mi alzo dalla sedia e urlo "Passala a Joaquin, è libero, pass...." e la palla va. Stop ed è il 3-2. Corro per l'oratorio urlando come un matto, tre giri, vengo scambiato per fuori di testa ma noi siamo sopra e solo quello conta. Per me è già una vittoria ma non ho fatto i conti con l'apertura di BV20 per Cuadrado che si lancia al galoppo verso l'area bianconera, passaggio leggero a Rossi e questa volta è delirio puro. Nell'esultare ribalto un tavolo, quasi investo un nonnino e via di urla e gioia in giro per l'oratorio. Al 90' mi sono permesso di dispensare pacche a volontà... No, quel 20 ottobre mai lo dimenticherò, le parole non esprimono quello che ho provato a soli 24 anni, e chi non è Viola non lo potrà mai capire. Alè forza Viola alè, forza viola alè...".

Il ricordo di Nicolò Giardi: "Sono un giovane tifoso, per la verità neanche maggiorenne, ho sedici anni per l'esattezza, e volevo parlarvi del mio primo e vero Fiorentina-Juventus. Era un comunissimo 20 ottobre, una domenica come le altre, si giocava la partita che vale una stagione per noi Fiorentini, fischio d'inizio fissato per le 12:30. Inutile dire che avevo addosso: maglia cappellino, sciarpa bandierina della Fiesole usata una volta in una coreografia, e gli autografi con qualche santino sulla panca davanti a me, ero vestito anche di una carica e adrenalina per la partita. Fine primo tempo in casa mia il silenzio più totale, cupo e grigio, ma me lo sentivo, vedevo qualcosa nei ragazzi che sarebbe potuto cambiare qualcosa, e così è stato. Il 2-1 su un rigore, sul dischetto si presenta Rossi, non sbaglia. Sta per entrare Vidal nella Juve, e ho subito pensato tra me e me: se non si fa adesso il gol, non lo si fa più, prodezza di Rossi e tiro che si insacca dietro ad un incredulo Buffon. Poi la gioia e la esplosione del 3-2 il gol di Joaquin e il poker di Rossi, hanno fatto letteralmente impazzire tutta casa mia, era una festa, i cori le emozioni e qualche lacrima, per quello che è stato il mio primo Fiorentina-Juventus".