FINALE, Sale la febbre a Firenze e Napoli
La febbre è già salita ai livelli di guardia ed è diventata ormai incontenibile: Firenze e Napoli si preparano a vivere la loro prima finale da avversarie in modo speculare, provocando code infinite ai botteghini ed organizzando una vera e propria trasferta di massa in direzione Roma. Da un lato la città toscana, che non giocava una finale di Tim Cup dal lontano 2001 (allora a sollevare la Coppa fu la Viola di Mancini contro il Parma) e che solo quest'anno ha conquistato la prima storica finale dell'era Della Valle, dall'altra il capoluogo campano che in una stagione di alti e bassi in cui forse la piazza si aspettava di competere con la Juve per lo scudetto ha trovato nella gara del 3 maggio il giorno che può rendere comunque memorabile una stagione dolceamara e che potrebbe bissare a distanza di soli due anni il successo capitolino contro la Juve firmato Mazzarri.
Ma poi, ovviamente, oltre agli esodi fiume dei tifosi azzurri e viola ci sono i ventidue che scenderanno in campo, coloro che saranno i veri protagonisti della sfida dell'Olimpico. La Fiorentina - sulla carta la padrona di casa - arriva alla gara ancora una volta con tanti punti interrogativi su come sarà composto il suo attacco: Gomez e Rossi stanno meglio ma ovviamente per il 3 maggio non saranno al top e difficilmente anche solo uno dei due potrà partire titolare. In casa Napoli il discorso è assai diverso, con un unica falla che riguarda il ruolo di terzino destro, con Maggio e Mesto rientrati da poco e il parametro zero Réveillère che non convince troppo. Due stati d'animo opposti ma che senza dubbio faranno della finale di Coppa Italia una delle gare più belle delle ultime edizioni.