ALLERGIA AGLI ESONERI
Nonostante le parole di Sousa ("lo scorso anno sognavo, quest'anno ho spinto sulla realtà perché mi hanno costretto alla realtà") non siano il massimo dette da un tecnico nei confronti della società, per ora dal club non sono arrivate repliche. La partita con il Bologna è troppo importante per far partire polemiche alla vigilia. Certo la realtà di cui parla Sousa, si potrebbe replicare da parte di chiunque e a maggior ragione dal club, può essere anche migliore di quella in cui versa la Fiorentina ora, anche senza tanti sogni. E starà al tecnico migliorarla sul campo. D'altronde Pantaleo Corvino, che ha la responsabilità del reparto tecnico, sembra aver preso con filosofia quelle parole che evidentemente esprimono un pensiero rispettabile e nulla più se non intaccano il lavoro.
Soprattutto Pantaleo Corvino è un ds che porta fino in fondo le sue scelte, provando quasi una specie di allergia agli esoneri, che vive malissimo. Nella sua carriera, dal Lecce in poi, ha cambiato quattro volte allenatore in corsa e non sempre ha avuto gli effetti sperati. "Nel calcio si cerca sempre un colpevole, manca pazienza ed i giudizi variano sempre sulla base dei risultati. È anche questione di dettagli: un punto in più o in meno può cambiare tutto" disse proprio a Bologna per difendere Rossi che poi, ben inteso, fu costretto a mandare via per chiamare Donadoni. Quel Rossi che per tre volte ha chiamato a sostituire Cavasin a Lecce, Mihajlovic a Firenze e Lopez a Bologna (società dove ha dovuto cambiare due volte in meno di due stagioni in realtà, in una società però in evoluzione e costruzione, alla ricerca di punti fermi dei quali lo stesso dirigente non ha fatto più parte fin troppo velocemente) .
Già, Mihajlovic a Firenze. Una delle decisioni più sofferte e di sicuro non sua. Il tecnico non aveva mai legato con la piazza e i tanti pareggi sembravano non portare da nessuna parte, così la società chiese il cambio. Corvino chiamò Mihajlovic nella casa di via Guerrazzi e con grande sofferenza gli comunicò la decisione. Ma il cambio portò quasi alla retrocessione (viola salvi con Guerini alla penultima giornata) e Corvino ha sempre pensato che non avrebbe dovuto farlo (quello fu infatti anche l'anno del suo addio). Insomma il dirigente di Vernole in estate ha dato fiducia a Sousa, perché lo ritiene un buon allenatore e un grande lavoratore, e di sicuro non sarà qualche parola fuori posto a fargli cambiare idea. Con il portoghese Corvino ha scelto la via del confronto tra uomini di calcio e di condividerecon lui quest'avventura fino a fine stagione. Certo è che l'allenatore questa fiducia ora deve ricambiarla sul campo, senza tirare ulteriormente la corda.