Scommesse Sportive: ogni stop costa 15 milioni di euro

05.02.2007 21:32 di  Leonardo Menicucci   vedi letture
Fonte: TMWnews.it - Ansa
Ogni giorno di stop del campionato di calcio comporta una decurtazione degli incassi del sistema che supera abbondantemente i 15 milioni di euro. E' questo l'impatto del provvedimento di sospensione delle partite dei campionati di calcio di Serie A, B e C sui conti di tutti i soggetti che gravitano intorno al mondo del pallone, fra cui il Fisco, i centri scommesse ed i botteghini delle societa'. Se le stime piu' devastanti arrivano a parlare di un impatto complessivo di 500 milioni di euro sull'intero sistema Italia, i 15 milioni di euro sembrano un importo piu' realistico e suffragato anche da alcune stime provenienti dal settore. Le perdite maggiori arrivano nel campo delle scommesse, pari a 9 milioni di euro, e da quello degli incassi degli stadi, quantificati in circa 6 milioni. Le voci rimanenti, allo stato attuale ancora di difficile quantificazione, rappresentano una fetta minore rispetto a questi due capitoli. Di contro, pero', Stato ed enti locali otterrebbero vantaggi finanziari, legati soprattutto al mancato impiego di forze dell'ordine, vigili addetti alla viabilita' e ad una serie di risparmi collegati ai servizi necessari per lo svolgimento delle partite e, ad esempio, la successiva pulizia degli stadi e delle zone limitrofe. - SCOMMESSE. Agipronews, l'agenzia di stampa sui giochi a pronostico, stima in nove milioni di euro l'impatto sul comparto scommesse, suddivisibili a loro volta in minori entrate per il Fisco per 3,1 milioni e mancati incassi per concessionari, ricevitorie e provider pari a 5,9 milioni di euro. Ogni fine settimana si registrano scommesse sul campionato di calcio per circa 20 milioni di euro mentre ai vari sistemi collegati al Totocalcio affluiscono circa 5,5 milioni di euro. Non e' quindi un caso che i Monopoli di Stato abbiano deciso di costituirsi in giudizio contro i teppisti di Catania, per i danni economici conseguenti alla sospensione degli avvenimenti calcistici. - BOTTEGHINO. Va meglio, seppur di poco, ai botteghini degli stadi. I minori incassi per ogni singola giornata di stop sono quantificabili in 6,3 milioni di euro, ha spiegato Giuseppe Marotta, amministratore delegato della Sampdoria. Senza contare che, nel caso in cui le partite si dovessero giocare a porte chiuse fino alla fine del campionato, si potrebbero aprire cause legali connesse alla restituzione di parte degli abbonamenti pagati dai tifosi delle rispettive squadre. - MERCHANDISING. Ogni domenica di stop, e nel caso estremo del prosieguo del campionato a porte chiuse, comporta perdite per le squadre di calcio, seppure meno rilevanti, anche dal punto di vista del marketing. Sebbene ancora lontani dal modello inglese, dove in ogni stadio c'e' un punto vendita con i prodotti ufficiali del club, anche le squadre italiane si stanno attrezzando in tal senso. La Juventus, ad esempio, dispone di otto postazioni interne all'Olimpico dalle quali incassa una media di 6.000 euro a partita, in questo campionato cadetto. Lo scorso anno, pero', in occasione di partite di cartello, i profitti del merchandising bianconero sono arrivati anche a superare i 40.000 euro a match. - DIRITTI TV. Qui la situazione diventa complicata soprattutto per le societa' che offrono le partite in pay-per-view. Lo slittamento del campionato o la decisione di recuperare sempre in notturna le partite rinviate potrebbe incidere sul numero di telespettatori per ogni partita. Nei giorni scorsi, dirigenti di Mediaset Premium hanno stimato nel 25% la perdita di entrate di un recupero infrasettimanale rispetto ad una normale giornata di campionato. Non poca cosa, se si considerano le circa 110.000 schede ricaricabili che, secondo alcune stime, Mediaset vende ogni settimana. - RISPARMI. Ogni domenica negli stadi italiani prestano servizio dai 4.000 ai 6.000 poliziotti, per cifre di poco inferiori ai 100 euro lordi a testa. Considerando un minimo di straordinario, il costo complessivo del personale di Polizia arriva quasi a 600.000 euro per ogni turno di campionato. Altri risparmi direttamente riconducibili, in questo caso, ai bilanci degli enti locali sono da ricollegare ai servizi di supporto. Come la diversa destinazione dei Vigili Urbani rispetto alle zone circostanti allo stadio o il mancato ricorso alle ditte specializzate per la pulizia nel dopo-partita.