RIVA, Io difendo Nesta e Totti

03.08.2007 09:49 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Il Tirreno

L’unica causa degli addii alla maglia azzurra di Alessandro Nesta e Francesco Totti sono gli infortuni. Lo assicura il team manager della Nazionale, Gigi Riva. «Erano già nell’aria. Totti già dopo il Mondiale di Germania ha parlato di abbandono, di uscire dalla Nazionale. Con i problemi che ha avuto, l’aveva già accennato. Abbiamo temporeggiato per dargli la possibilità di riflettere».
«Un mese fa gli ho parlato - aggiunge Riva - e mi ha detto del suo desiderio di uscire, della sua necessità di uscire. Quando vieni da infortuni così importanti vedi il mondo del calcio in un altro modo. A 30 anni inizia la vecchiaia del calcio, chi ha già giocato tante partite è costretto a scartarne altre. Ma ribadisco, l’unica causa delle scelte di Totti e Nesta sono gli infortuni».
La scelta di Gigi. Ma Riva avrebbe mai rinunciato alla Nazionale? «Io nel ’74, dopo il Mondiale avevo detto che era finito il mio ciclo, quello dei Rivera, dei Mazzola, e mi ero messo da parte. Bernardini mi aveva chiamato ma un altro infortunio 3-4 mesi dopo mi mise fuori causa. Comunque - sottolinea ancora Riva - non si tratta di un rifiuto alla Nazionale, Nesta ha fatto tre Mondiali e tre Europei, bisogna fare i conti con l’età. Per giocare alla grande nelle loro squadre devono sacrificare alcune partite nell’anno. E quando ci sono dei danni fisici è come una macchina che non va, devi gestirti. Il calciatore non ha vita eterna sul campo, deve saper distribuire le forze».
La difesa. «Si parla di due giocatori che hanno avuto seri problemi - continua la difesa di “Rombo di Tuono” -.

Nei mesi di riabilitazione fatti a Miami (per l’infortunio alla spalla, ndr) Nesta ha temuto di smettere di giocare a calcio, la stessa cosa Totti. Del Piero? Nella sua squadra gioca, non gioca, a volte entra, a volte riposa. Molto probabilmente gli infortuni li sente meno, è solo un fatto fisico. Gli sponsor? Se si gioca in Nazionale si guadagna di più, penso che giocare in Nazionale porti solo vantaggi, tra premi Figc e Aic, è più facile trovare una sponsorizzazione ben retribuita. E poi Maldini, Crujff, Zidane e Baggio sono arrivati a un certo punto e hanno capito che dovevano fermarsi...».
Le partenze. Più che per gli addii di Nesta e Totti, dice Gigi Riva, la Nazionale deve preoccuparsi per la “fuga” dei bomber italiani all’estero. «Avere giocatori interessanti come Rossi, Bianchi o già ben conosciuti come Toni e Lucarelli che vanno all’estero preoccupa. Tra questi ci sono giocatori che sono nella rosa della Nazionale, altri hanno fatto benissimo nell’Under come Bianchi. Li continueremo a seguire ovviamente, ma c’è il rischio che non giochino o vengano magari trascurati. Non è semplice trovare ricambi adeguati».
La replica. «Fuga di talenti? Un pericolo? Ma meno male che ci sono squadre europee che vengono a darci i soldi...». Rifiuta ogni allarmismo, Dario Canovi, tra i decani degli agenti di calciatori. «Ma quale pericolo o preoccupazione - dice - È normale che in un mercato internazionale ci siano giocatori in entrata e giocatori in uscita: mica abbiamo venduto giocatori a Timbuctù, ma in Inghilterra, in Francia, in Olanda. Eppoi, se arrivano gli ucraini che ti offrono tutti quei soldi per Lucarelli a 31 anni, non glielo dai? Ma di corsa. Idem per Chiellini al Manchester City...». Ieri, l’offerta per il bianconero è salita a 13 milioni.