PRANDELLI, Il suo pensiero sul momento viola
Giornata positiva per la Fiorentina. I viola, reduci dall’eroica notte di Liverpool, non prendono terreno in campionato, ma al contrario, allungano sul Milan sconfitto a Roma, con una prestazione maiuscola contro il Genoa. Al termine della partita, abbiamo intercettato l’allenatore dei toscani, Cesare Prandelli, uno dei massimi artefici del miracolo viola, oltre ad essere (come testimoniato dalla panchina d’oro vinta recentemente) tra i migliori allenatori italiani. Il tecnico di Orzinuovi, nel commentarci la bella vittoria contro il Genoa, si è soffermato anche sull’esperienza europea della Fiorentina, oltre a raccontarci l’inserimento dei nuovi e le aspettative riguardo al futuro del progetto viola. Senza nascondere un pizzico di orgoglio: “Sette giocatori italiani e tutti giovani. Noi stiamo lavorando per il futuro, anche quello del nostro calcio e di questo sono molto orgoglioso”.
Prandelli, iniziamo dall´Uefa. La Fiorentina piace
"Abbiamo ricevuto i complimenti di tanti addetti ai lavori. Ma lo sapete perché piace la Fiorentina? A Liverpool avevamo sette giocatori italiani in campo. Andate a rivedere tutte le formazioni delle nostre squadre impegnate nelle coppe e vedrete che nessuno fa giocare tanti italiani come noi. Per questo la Fiorentina piace. Non conta solo la tecnica ma anche il furore agonistico Sette giocatori italiani e tutti giovani. Noi stiamo lavorando per il futuro, anche quello del nostro calcio e di questo sono molto orgoglioso".
Grande impresa, quella contro l’Everton…
"Sì, con la forza di volontà e la fortuna siamo andati a giocare con sette italiani, pochi si possono permettere sette nazionali, questa è la soddisfazione".
Cosa ha pensato ai rigori?
"Ho guardato i giocatori che si sono presi le loro responsabilità, ma non gli ho detto nulla di particolare. Un’esperienza importante che ci servirà anche per il futuro, per reggere le pressioni".
Ora arriva ai quarti il PSV, che impressioni ha?
"Affronteremo il PSV con il nostro consueto spirito. Pronti a giocarcela come con qualsiasi squadra.
Onoreremo questo impegno internazionale fino alla fine. Come abbiamo sempre fatto in passato e fino ad ora".
Il sogno è una finale contro il Bayern?
"Sarebbe bello poter arrivare in finale, ma dobbiamo ancora superare gli ostacoli prima di pensare ad una finale".
Il Milan ha detto che sarebbe triste per loro giocare la Uefa…
"La Uefa per il Milan sarebbe un anno di purgatorio. Loro sono abituati a fare la Champions, mentre per noi la Uefa è un anno fantastico, le preoccupazioni ci sono e vedremo chi avrà più energie e chi la spunterà alla fine".
Dopo la partita contro la Roma che impressione ha avuto dei rossoneri?
"Per noi è un'impresa rimanere quarti, perchè se il Milan gioca sempre così bene può vincere tutte le gare che restano. Noi dobbiamo pensare partita per partita, ora devo recuperare alcuni giocatori per queste due prossime partite ravvicinate".
La Fiorentina in queste giornate ha dimostrato di non essere Mutu dipendente, concorda?
"Mutu è Mutu, Per noi è un giocatore fondamentale sa darci classe ed una marcia in più,ma la Fiorentina ha un valore assoluto come gruppo. E la miglior Fiorentina può far diventare ancora più splendente il suo gioiello".
Altre tre partite in sette giorni
"E' la settimana più importante e più impegnativa del campionato. Ai miei giocatori ho chiesto di stare in partita fino alla fine. Trasferta difficile di Napoli e in casa con la Lazio queste sono le partite che possono dare un segnale forte al nostro campionato".
La scommessa Vieri?
"Vinta. E sia chiaro: vinta da Bobo. Si è rimesso in discussione, ha accettato la sfida. Mi creda: non ha mai saltato un allenamento".
L’arrivo di Cacìa da Piacenza?
"È un attaccante moderno. Garantisce profondità, ha una buona tecnica di base. Con lui, Pazzini, Vieri, Mutu e Osvaldo siamo a cavallo".
Pesa il vuoto lasciato da Toni?
"A Firenze, Luca ha sfornato una cinquantina di gol in due stagioni. Gli vorremo sempre bene".
Per Pazzini è arrivato un gol importante…
"Si è preso sulle spalle una responsabilità mica da ridere. Costituisce uno dei nostri riferimenti più sicuri. Lo vedo punta centrale, ora lavora molto in area di rigore, con più tranquillità riesce anche a segnare, gli mancava il gol per coronare le sue prestazioni Lo vorrei solo un tantino più egoista".
Quando si vedrà Da Costa in campo?
"Da Costa deve imparare la lingua. In difesa serve capire anche alcuni termini specifici per parlare con i comapagni".