NICCHI, Arbitri in Tv ma non a caldo
L'annuncio è rivoluzionario. Speriamo diventi realtà, ma l'uomo è di parola e non c'è ragione di dubitarne. Marcello Nicchi, neopresidente dell'Associazione Italiana Arbitri, ha affermato: "Non ho intenzione di mandare le persone allo sbaraglio, ma voglio che la gente ci conosca: Finora abbiamo sbagliato su una cosa, non siamo stati bravi nel marketing. E invece siamo capaci di far capire chi siamo e come lavoriamo: questo ci porterà a uscire da quella cappa che ci avvolge da tempo. Vogliamo dire quando sbagliamo, ma lanciare anche un'operazione simpatia, e sentirci dire che abbiamo fatto bene. Ma in ambiente polemico non ci vedrete mai, e mai commenteremo a caldo: finché non si é espresso il giudice sportivo noi non possiamo parlare". Se subiremo attacchi ce ne torneremo nel nostro guscio", dice il neopresidente. "Bisogna fare le cose per gradi e con calma, ogni cosa la concorderò con le istituzioni. Anche quando inizieremo a farci vedere dalla gente, si partirà con quelli che sono all'altezza di mostrarsi e parlare".
Possiamo dirlo: era ora. Era ora che, come avviene in qualunque Paese civile, anche gli arbitri possano dire la loro. Che non lo facciano a caldo, ma dopo le decisioni del giudice sportivo, la sostanza non cambia: l'importante è essere chiari, senza segreti e senza infingimenti, senza prendere per i fondelli nessuno, senza essere arroganti, senza asserragliarsi dietro i privilegi di una casta che non deve più essere tale. Avete presente il gol di mano segnato da Adriano nell'ultimo derby? Ma secondo voi è normale che il designatore degli arbitri ci abbia messo otto (8 giorni) per non spiegare nulla, rompendo il silenzio ufficiale con una dichiarazione alla radio di Stato che nemmeno con la sottotitolazione è risultata comprensibile? No, non è normale. Coraggio, Nicchi. Vada avanti così. Il primo passo è nella direzione giusta. Gli arbitri le saranno grati. E non solo gli arbitri.