MOGGI, Mourinho è un allenatore sopravvalutato
Sono tanti i temi d'attualità dopo le prime sette giornate di campionato e, a commentarli, c'è uno dei dirigenti più chiacchierati del calcio moderno: Luciano Moggi.
Parliamo del Palermo, è stato un suo consiglio quello di non cedere Simplicio e Cavani?
"Zamparini non dà retta a nessuno, mi può chiedere un consiglio poi fa quello che vuole. Io non avrei venduto nessuno dei due, ma può essere che segua qualche consiglio e poi valuti cosa fare. Ha comunque tenuto due giocatori importanti nello scacchiera del Palermo".
Quali sono i problemi di questa Juve?
"Il problema della Juve, a parte gli esterni su cui si poteva rinforzarsi meglio, è di gioco. C'è Melo che è un giocatore di rottura e non impostazione, manca un regista, poi c'è Poulsen che non è un giocatore di sufficiente caratura. Un altro errore è che ci sono colpitori di testa come Amauri e Iaquinta che non ricevono cross dalle fasce. Per quanto riguarda Diego lo conosco, ho visto quanto fatto in Germania, ma là è più facile. Non si capisce se sia un trequartista, centrocampista o cosa ed ora lo devono togliere perché non è in forma".
Ferrara alla Juve com'è arrivato secondo lei? C'è lo zampino di Lippi?
"L'hanno nominato gli attuali dirigenti. Se c'è dietro Lippi non ve lo so dire, può darsi abbiano chiesto consiglio, ma io come dirigente posso chiedere consiglio e poi valutare".
Lei cos'avrebbe fatto?
"Ferrara è una persona molto intelligente e se gestito bene dalla società può fare molto bene. Ora è in difficoltà anche per i tanti impegni ravvicinati, che tagliano le gambe ad i giocatori, quindi il problema è una mancanza di forma. Anche l'Inter di sabato ha avuto problemi e si è visto la differenza che c'è senza Ibra. Ad averlo la squadra rimane equilibrata e pensa a tutto lui, mentre senza si attacca in massa e ci si espone ai contropiedi come successo con l'Udinese".
Che voto darebbe a Mourinho?
"Per me come allenatore è sopravvalutato. Quando l'ho visto alzarsi e fare la linguaccia per il gol segnato all'ultimo ho pensato che è un allenatore che ha paura degli avversari e uno del suo livello non può".
Sempre parlando di allenatori, cosa ne pensa di Ballardini?
"E' un ottimo allenatore, sta facendo bene con la Lazio tenendo conto che non schiera giocatori importanti come Ledesma e Pandev".
Parliamo anche del Milan, perché è stato scelto Leonardo? Ci sono similitudini con Ferrara?
"Ferrara possiede una squadra almeno forte sul profilo fisico, mentre Leonardo non possiede nemmeno quella. Il Milan è un insieme di giocatori che se la tirano uno con l'altro, credo che un pasticcio così non ci sia mai stato in questa squadra ed i giocatori, addirittura, si chiamano in causa uno con l'altro. Ronaldinho non è un giocatore da Milan, non corre, non vede mai la porta e aspetta sempre il pallone sui piedi, ma in Italia questo gioco non porta risultati".
Farà qualcosa il Milan a gennaio?
"Non lo so, ma non possono migliorare granché. Ora non corrono più come prima nemmeno Gattuso ed Ambrosini che erano quelli in grado di sorreggere l'impalcatura. Si è anche un po' involuto Pato, che secondo me può diventare un campione".
Quando lei è stato vicino al Milan?
"Quando sono stato a Palazzo Grazioli, mi ha chiamato Berlusconi e mi ha detto che mi avrebbe portato al Milan. Dopo sapete quello che successo e non si è più parlato di niente".
Al Napoli, sta facendo bene De Laurentiis a cambiare o è lui il problema?
"Metà e metà. Fare quelle esternazioni prima di una partita non è la giusta etica verso i propri collaboratori. Lui poi è il proprietario, può fare quello che vuole ed è giusto che lo faccia".
Il rinnovo di Totti con la Roma è stato troppo lungo e costoso?
"E' l'immagine della Roma, anche domenica ha fatto due gol. Un contratto così lungo è azzardato, ma è anche un premio alla carriera".
Il no a Cassano di Lippi è una questione personale?
"Questione personale no, posso garantirlo. Evidentemente c'è qualcosa che non ha funzionato nel loro rapporto, io personalmente Cassano in una squadra di calcio lo prenderei sempre".