FUSER, I fischi? Tutto il mondo è paese
«Siamo amareggiati per i fischi. Questa squadra non li merita». Andrea Della Valle e Cesare Prandelli lo dicono in coro. In maniera chiara, netta, decisa. E’ ingiusto fischiare la Fiorentina, sostengono presidente e allenatore, una squadra che in pochi anni è rinata dalle ceneri della C2 ed è arrivata nell’Europa che conta. Fischi, dunque, per la prima volta nell’era Prandelli. Fischi stridenti, forti. L’unica colonna sonora di una serata nata senza l’inno della Champions e terminata tra la delusione dell’«Artemio Franchi».
«LA SOCIETÀ deve capire che c’è una prima volta per tutto…». Walter Tanturli, presidente dell’Atf, è deluso anche lui da una Fiorentina che, in fondo, della vera Fiorentina ha ben poco. «Personalmente considero un controsenso fischiare. Io non lo faccio: urlo, mi arrabbio, ma non fischio. Però capisco chi lo fa — prosegue Tanturli — perché ormai è un’usanza, a teatro come alle prime deludenti al cinema. Dopo lo 0-0 con la Steaua, ha fischiato un buon 70% del pubblico e ha il diritto di farlo, visto che paga il biglietto». E gli altri tifosi, il restante 30%? «Innamorati cronici come me — è l’agrodolce ammissione del presidente Atf —. Spero che i fischi comunque siano stati costruttivi, anche perché giocare male è già demoralizzante di suo, quindi le critiche del pubblico devono essere uno stimolo ulteriore. Firenze, in fondo, è cosi: passionale ma permalosa e bisogna prenderla tutta com’è, nei lati buoni e in quelli meno positivi».
TUTTO IL MONDO è paese. Non esistono, in linea di massima, piazze più o meno esigenti. A spiegarne il perché è Diego Fuser, che ha vestito la maglia viola all’inizio dello scorso decennio, e che sarà presente l’8 ottobre all’amichevole al «Franchi» per Stefano Borgonovo e raccogliere fondi contro la Sla. «Anche a Parma, nonostante fossimo un’ottima squadra, come la Fiorentina di oggi, ci contestarono perché non ottenevamo i risultati sperati. Eppure tutti mi avevano dipinto quella emiliana come una realtà certo non pretenziosa». Fuser, attualmente impegnato nei Dilettanti con la Saviglianese, è chiaro nella sua analisi: «A volte bisognerebbe dare un aiuto piuttosto che fischiare, soprattutto quando le cose non vanno bene. Soprattutto verso la Fiorentina — prosegue l’ex centrocampista gigliato — che in queste stagioni ha fatto davvero bene. I periodi no capitano, alla squadra nel complesso come ai giocatori presi come singoli». Vargas e Mutu sono tra quelli che in questo momento appaiono più in difficoltà: «Giocare a Catania e a Firenze non è la stessa cosa — analizza Fuser —. C’è molta più tensione in una grande piazza, e ci vorrà un po’ di tempo perché Vargas si abitui. Il suo valore, però, non è da mettere in discussione. Mutu, invece, sta attraversando un momentaccio, ma, ripeto, può capitare a tutti i grandi giocatori. Non credo che c’entrino le voci di mercato, quello è un capitolo chiuso». Dal campo, in ogni caso, i fischi del pubblico non fanno mai piacere... «Esatto, non è mai bello sentirsi contestati, ma Prandelli e i suoi calciatori sono persone intelligenti e sapranno reagire nella giusta maniera. Un po’ come il pubblico: alla prima vittoria, tornerà il sereno anche tra i tifosi della Fiorentina».