CM.COM, Il fantasma di Corvino e le conferme
Cognigni Mario? Ce l'ho. Mencucci Sandro? Ce l'ho. Teotino Gianfranco? Ce l'ho. Queste tre 'figurine', per l'album della Fiorentina stagione 2012-2013, sono state assicurate da Diego Della Valle, che li ha confermati in blocco, senza alcun dubbio. A livello dirigenziale si riparte da chi c'era anche l'anno scorso e due anni fa. Una bella sfida per un club che doveva cambiare e che invece sembra ripartire esattamente da dove ha finito. Corvino Pantaleo? Non ce l'ho. Anzi, forse sì. Nessuna provocazione, nessun sospetto: è solo che dal 18 marzo scorso l'ex d.s., cui Andrea Della Valle ha deciso di non rinnovare il contratto, dovrebbe rappresentare il passato della Fiorentina, ma in realtà il suo 'fantasma' è vivo e presente nelle stanze di via Manfredo Fanti. Una prova? Chi è stato nominato direttore tecnico? Eduardo Macia. Quest'ultimo, giunto nell'autunno del 2011, è uomo di fiducia di Corvino, così come Vincenzo Vergine lo è nel settore giovanile, dove è rimasto senza alcuna incertezza societaria. Vergine e Corvino sono una cosa sola da anni. Dove va uno, va l'altro.
Corvino, di fatto, sul sito ufficiale alla voce organigramma non c'è, ma in realtà è come se ci fosse ancora, visto che il suo staff è ancora in Fiorentina e nessuno ha intenzione di cambiare le cose. Certo, un nuovo direttore sportivo è arrivato: si chiama Daniele Pradè, e come modi di porsi alla stampa sembra molto simile al primo Corvino, prima dell'affare Felipe Melo per intenderci. Ma sul mercato? Non ci crederete, ma sapete chi potrebbe essere il primo acquisto vero della Fiorentina? Mounir El Hamdaoui, quell'attaccante mai sbarcato a Firenze per colpa di un fax giunto in ritardo, lo scorso gennaio, dopo una trattativa estenuante portata avanti dal 'Corvo'. Altri obiettivi? Lucas Biglia dell'Anderlecht, antico sogno di mercato dell'ex d.s. gigliato.
Una casualità? Può darsi. Ma in genere quando si fa aereare la stanza prima di soggiornarvi, i nuovi - si fa per dire - dirigenti amano fare cose nuove, agire di testa loro. Qui a Firenze, invece, Corvino sembra ancora tanto presente. Il che può non essere necessariamente un male, se ad esempio le indicazioni sul futuro fossero quelle del dirigente ambizioso e non presuntuoso che è stato fino ad inizio 2010. Poi però, il disastro... A Pradè, Macia, Guerini e Vergine il compito di smarcarsi dal fantasma di Corvino e dimostrare, loro almeno, che il club viola può avere idee proprie, senza per forza dover ricorrere a quello che, ahimè, è stato comunque l'unico uomo di calcio in Fiorentina per due lunghissimi e deludenti anni.