MORABITO A FV, COGNIGNI NON È SOLO L'UOMO DEI CONTI. IL MERCATO...
E' bufera in casa viola. Se la vittoria contro il Parma sembra aver scacciato ogni polemica riguardo alla squadra, il botta e risposta di ieri tra i tifosi e la società ha sollevato ulteriori discussioni. Al centro della questione la figura del Presidente della Fiorentina Mario Cognigni: “si dimetta” - ha gridato la Curva Fiesole-; “chi attacca Cognigni attacca anche me e la mia famiglia” - ha risposto il patron Andrea Della Valle-. Per capire quanto peso abbia l'uomo di fiducia dei Della Valle nelle strategie dirigenziali e di mercato della Fiorentina, Firenzeviola.it ha contattato in esclusiva il noto operatore di mercato Vincenzo Morabito.
Morabito, Pradè-Macía-Cognigni-Ramadani: chi ha gestito effettivamente il mercato della Fiorentina finora?
“Premetto che il direttore sportivo dei viola è Daniele Pradè e non dubito che sia stato e sia tuttora lui il primo a cui rivolgersi per trattare con la Fiorentina. Allo stesso tempo però, è palese il fatto che ci siano due-tre procuratori che coi gigliati hanno una corsia preferenziale, Fali Ramadani in primis. Si pensi all'arrivo a Firenze di Tatarusanu. Stiamo parlando del portiere della Nazionale rumena e per molto tempo noi operatori di mercato abbiamo tentato di portarlo in Italia. Alla fine l'ha spuntata la Fiorentina proprio grazie all'intermediazione di Ramadani, che ha stretti rapporti col Presidente Cognigni, altro personaggio assai influente nelle scelte di mercato della Fiorentina. Con tutte queste figure le divergenze operative diventano inevitabili e non deve sorprendere quindi la partenza di Eduardo Macía. Quando ti accorgi di avere poca voce in capitolo inizi a prendere in considerazione altre proposte e a un massimo esperto di calcio come lui le offerte non mancavano certo. Sono curioso adesso di vedere cosa farà Angeloni, che a Udine ha fatto benissimo, ma nel Sunderland ha deluso profondamente”.
Considera appropriate le ultime scelte di mercato della Fiorentina?
“Non direi, nella scorsa campagna acquisti sono arrivati troppi giocatori per fare solamente numero, è mancata la qualità. A mio parere, i viola si sono infatti presentati a settembre con almeno 10 elementi non all'altezza, vedi Brillante o Octavio. Se avessero avuto un organico di maggiore spessore i risultati sarebbero stati ben altri quest'anno. Prendo sempre la Lazio come punto di riferimento: i biancocelesti hanno speso meno della Fiorentina, ma hanno speso senza dubbio in maniera più intelligente e proficua. E pensare che anni fa a Firenze si criticava uno come Pantaleo Corvino...”
Dopo questo amaro finale di stagione, cosa serve alla società gigliata per ripartire col piede giusto?
“Innanzitutto, un nuovo allenatore. Il ciclo di Montella è ormai finito e la Fiorentina ha bisogno di un allenatore nuovo che possa rigenerare i giocatori. Il nome giusto è quello di Giampiero Ventura, tecnico esperto e grintoso in grado di ricaricare tutto l'ambiente. A partire da Mario Gomez, invendibile sul mercato e dunque assolutamente da recuperare: sono convinto che con Ventura il panzer potrebbe tornare ai livelli del passato e segnare 20 gol. A Torino ha trasformato in fenomeni i vari Immobile, Cerci, Quagliarella e Maxi Lopez, vi immaginate cosa potrebbe fare con Gomez? Ai gigliati serve esperienza, non una scommessa come Di Francesco”.