SU FIRENZE NON SI SCHERZA
Menomale che si torna al calcio giocato, ma ci apprestiamo ad affrontare un avversario, il Genoa, che è carico a mille dopo due vittorie e che ci aspetta come “vittima” o meglio come regalo per il suo 123° compleanno. Sappiamo sulla nostra pelle quanto siano belle queste ricorrenze e forse è meglio se gli portiamo qualche bottiglia di spumante con tanto di coccarda, ma non lasciamogli niente sul campo.
In questi giorni lontano dal campionato non ci siamo fatti mancare niente, dagli strascichi di un mercato poco esaltante dove ha vinto solo il bilancio della società, ai traslochi di casa visti come dimissioni del Mister. C’è bisogno adesso di concentrarsi solo ed esclusivamente sul gioco della Fiorentina e di passare dalle parole ai fatti. Sono molto felice delle affermazioni che Sousa ha fatto alla consegna del “Torrino d’oro”, parlando dal cuore della città (San Frediano) al cuore dei fiorentini.
Sono state parole d’amore per Firenze e non per la Fiorentina, anche se credo che sappia benissimo che il legame fra città e squadra è indissolubile. Forse ha avuto un diktat di non affrontare l’argomento, forse non era l’occasione giusta per discussioni intorno ai calciatori arrivati e alle zizzanie fatte partire su di lui, ma un dato importante è riemerso ed è la sua passionalità.
Sono mesi che si vedeva il portoghese quasi imbronciato, tutti a dire che non era più lo stesso, molti ritenevano che fosse meglio cambiare l’allenatore che pareva demotivato, ora sta a lui dare gli imput giusti ai suoi ragazzi sia dal punto di vista tecnico e tattico, sia da quello motivazionale. Con tutti gli errori fatti a gennaio dalla dirigenza, c’è comunque un girone di ritorno gestito male anche da lui che grida ancora vendetta e che ci auguriamo non si ripeta più.
Se il Mister si sente fiorentino, non può essere che una garanzia perché mi rifiuto di pensare che siano frasi dette solo per accattivarsi simpatie. Non si scherza sulla Viola, figuriamoci su Firenze! Mi auguro però di vedere lo spirito giusto anche nei calciatori. Che cantino più spesso fra loro l’inno viola (si facciano casomai aiutare dei piccoli Valero!) per poter veramente esser di Firenze vanto e gloria!
L’occasione per incominciare a farsi valere è proprio a Marassi, dove uno Juric gasatissimo è convinto di poterci castigare, forte del suo attuale primo posto in classifica e dell’entusiasmo dell’ambiente genoano. La Viola non può permettersi di iniziare male il tour de force che l’aspetta da qui al 2 ottobre, quindi ci aspettiamo tanto impegno da parte di tutti perché ai buoni propositi e alle belle dichiarazioni corrispondano i punti raccolti sul campo.
La Signora in viola