PAROLE D'IMPATTO
Non sono state certamente parole leggere quelle usate da Pantaleo Corvino nell’intervista uscita questa mattina su La Gazzetta dello Sport (LEGGI QUI). Parole come sempre d’affetto per i Della Valle, certo, ma parole che intendono anche voler far capire all’ambiente della Fiorentina che il suo lavoro in viola è sempre stato ad handicap, con un budget limitato per quelle che erano le ambizioni della piazza. "Se penso che il mio maggiore investimento sono stati i 13 milioni per Gilardino e il monte ingaggi più alto meno di 40 milioni, può capire come abbia dovuto lavorare" dice il dg viola. E la frecciatina alla gestione precedente non è mancata: “Avevo trovato in società un rosso di 40 milioni e un monte stipendi di quasi 70, adesso invece i conti sono a posto e gli ingaggi sono attorno ai 38 milioni”.
Probabile dunque che la volontà di Corvino sia quella di porre l’attenzione sulla bontà del suo operato, pur svolto in condizioni non semplici. “Ma il mio scudetto” - aggiunge il dg - “sono le 4 qualificazioni in Champions, le 3 promozioni, i 12 titoli giovanili e le 500 presenze in Serie A”. Parole d’impatto, dicevamo.
Così come d’impatto sono state anche le frasi a proposito di questo calciomercato della Fiorentina, soprattutto in vista di giugno. La permanenza di Badelj (che fino a ieri pareva pressochè impossibile) viene paventata da Corvino oggi come quantomeno possibile, anche se indica come probabile destinazione del futuro del croato Roma (sponda giallorossa o biancoceleste?). Stesso discorso per Federico Chiesa, che il dg tira in ballo nel discorso mercato: “Ormai non abbiamo più bisogno di vendere per forza”.
Le parole di Corvino tolgono un po' di certezze (in positivo) al futuro della Fiorentina, anche se abbiamo visto come a volte i fatti non corrispondessero alla realtà delle cose. Però è vero che queste parole danno un barlume di speranza sul fatto che la prossima estate, almeno in quanto ad addii, possa essere meno dolorosa della scorsa.