GONZALO, Domenica ultima gara. Deluso da...
Gonzalo Rodriguez ha parlato nella sala stampa dello stadio Franchi alla vigilia di quella che sarà la sua ultima partita in maglia viola dopo cinque stagioni.
"È un momento difficile, domenica sarà l'ultima mia partita in viola e devo ringraziare tutti per questi 5 anni. Grazie a Pradè e Macia che mi hanno portato a Firenze, in una grande squadra e città, ai compagni, a Montella e a tutta la gente che lavora dentro alla Fiorentina, sempre disponibili e col sorriso. Grazie a Paulo che è un grande allenatore che mi ha dato la fascia. È stato un orgoglio e ringrazio tutti i compagni, è stato un piacere giocare con voi (dice rivolto ai compagni presenti, ndr), grandi persone e un grande gruppo. Vi auguro il meglio perché lo meritate. Grazie a tutta la città che mi ha aperto le porte e mi ha dato l'amore e la possibilità di avere una famiglia e un figlio, che è nato qui. Una città che mi ha dato rispetto ed amore dentro e fuori dal campo. Grazie mille, tiferò Fiorentina per sempre e non mi voglio dimenticare nessuno, staff medico e magazzinieri che voi non vedete ma lavorano tantissimo.
Perché? Pensavo al rinnovo, ma se non ti chiamano per cinque mesi e quando arriva non c'è trattativa e in venti minuti è tutto finito, mi sono reso conto che era il momento di andare via. Per me è tremendo, io ho dato tutto e vado via a testa alta. Ci sono stati alti e bassi ma mi ha deluso il modo in cui hanno fatto le cose.
Ingaggio? Loro hanno offerto il 25 per cento in meno ma non mi cambiava la vita, è stato il modo. Prima viene la persona. C'è stato un anno di tempo e nessuno mi ha chiamato. Io ringrazio Andrea Della Valle ma ci sono rimasto male.
Futuro? non ho nulla, volevo avere l'amore e la testa libera per le ultime partite, poi vedo cosa fare.
Allenare giovanili? Me l'aveva proposto Pradè in realtà. Ora penso a giocare, so che ancora posso farlo in un'altra esperienza e squadra.
Adv? Decisione sua. Ai tifosi mando un saluto, mi hanno dato sempre rispetto, hanno cantato il mio nome e quello è bello per un calciatore. Quando sono arrivato non pensavo fosse tutto così bello: mi hanno messo nell'undici di sempre. Massimo rispetto per Sousa, lavora tanto per la squadra mi ha insegnato tanto dentro e fuori. Ho avuto tanti consigli da lui. Mi spiace sempre quando va via un allenatore.
Momento migliore? Contro la Juve e finale di Coppa Italia. Sono tanti momenti ma la Juve su tutti.
La famiglia? A loro dispiace andare via, immagina la mia fidanzata che è fiorentina. Ma il calcio è così e la famiglia è sempre vicina a me e mi segue dappertutto.
Se ho chiesto colloqui? No mai avuto confronti, io dovevo parlare dentro al campo, al resto ci pensa il mio procuratore.
In Serie A? Ho chiesto al procuratore di non dirmi nulla e aspetto la fine per capire dove andare.
Ora a chi la fascia? Borja, è il sindaco.
Rimpianto? La finale di Coppa Italia.
Cosa manca per vincere qui? Dipende da tante cose, ci sono squadre molto forti. Ho fiducia nei miei compagni, il prossimo anno la squadra sarà forte. Non sarà in Europa ma la squadra ha fatto un grande lavoro ed ha dato tutto. Ringrazio i miei compagni da capitano perché hanno dato tutto.
Cosa è mancato vista l'unità? Due risultati, sei punti per l'Europa e i 25 minuti con il Borussia che hanno fatto dimenticare quanto di buono abbiamo fatto. Sembrava normale ottenere l'Europa League e le finali nel passato ma non è normale".