VICOLO CIECO

27.06.2017 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
VICOLO CIECO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Premessa: chi intendesse davvero vendere una società di calcio della massima serie difficilmente sceglierebbe un comunicato stampa sul proprio sito ufficiale. Questo per dire che le parole riferite ieri dall'house organ viola suonano più come l'ennesima risposta, l'ennesima reazione a un clima che nell'ultimo anno si è fatto ancora più pesante.

La domanda rilanciata più volte da Diego Della Valle (“Dove sta il divertimento?”) si tramuta un intervento che ha tanto il sapore di uno schiaffo, o per lo meno di una secca reazione a striscioni e contestazioni di una parte della tifoseria. Parole (e sensazioni) ulteriormente rafforzate da quel riferimento ai “fiorentini veri” che non passa inosservato. Perchè simile a una vera e propria provocazione o comunque a una sorta di sfida magari a chi di recente ha duramente accusato i DV.

Nel bel mezzo di un lavoro di ricostruzione a 360 gradi, con Corvino che stravolgerà la squadra a cominciare dalle vendite pesanti di questo periodo (non un bello spot per il dg e per i suoi obiettivi la nuova retromarcia dei DV) con Cognigni e la società intenti a cercare di ricreare un minimo rapporto, con Salica e Antognoni destinati a rientrare in pianta stabile, la famiglia proprietaria della Fiorentina prende ancora una volta le distanze, e lo fa con un tono di recriminazione nuovamente difficile da comprendere.

Quasi che nemmeno ci si parlasse all'interno della Fiorentina (tutti sono rimasti spiazzati) visto che ancora ieri si parlava di lavori di ampliamento al centro sportivo oltre alla mole di mercato portata avanti da Corvino. Certamente non sono in dubbio le buone annate e quanto di importante costruito in 15 anni di gestione, ma pretendere l'unanimità dei consensi appare poco realistico e poco incline al mondo del calcio. Nel quale, gioverà ricordarlo, qualsiasi proprietà, incluse le più vincenti, ha prima o poi incontrato i malumori della propria tifoseria (ed è giusto parlare di malumori visto il ben altro tenore delle contestazioni del passato)

Tanto più nel caso della Fiorentina, al termine di una stagione deludente sotto il profilo dei risultati, ma più in generale di un trienno gestionale nel quale di accadimenti discutibili purtroppo non ne sono mancati. Ed è poi in questa distanza tra la famiglia proprietaria e la città, ribadita dal comunicato di oggi, che vanno ricercati i perchè di un rapporto mai decollato. Proprio da lì, del resto, nascevano le recriminazioni di una parte della tifoseria, pronta a chiedere una gestione diversa, non investimenti fuori dalla portata. Se i Della Valle volevano ancora una volta mostrare una certa difficoltà nel comprendere il calcio, e più nello specifico come lo si vive a Firenze, ci sono riusciti ancora una volta.

Perchè la distanza e la frattura ulteriormente alimentata con il comunicato di ieri (al di là di conseguenze pratiche sul piano finanziario difficili da prevedere visto che di compratori, per il momento, non se ne parla) altro non fa che rendere ancora più complessa la ripartenza e la stessa immagine di un club che, almeno con i suoi dirigenti, provava faticosamente a lanciare segnali di speranza. Serviva, forse, più un franco confronto con la città (intesa come istituzioni e tifoseria) piuttosto che una nuova sfida il cui rischio è quello di spingere tutto l'universo viola verso un vicolo cieco.