DIRITTI TV, Alla fine a chi è andata meglio?
Il dado è tratto: il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi il decreto legislativo relativo alla nuova legge quadro sui diritti sportivi. Col nuovo sistema si partirà nella stagione 2010/2011, così che vengano portati a conclusione i contratti attualmente in vigore. Uno dei punti "caldi", poi, era la discriminante secondo cui verranno stabiliti i prezzi e i piccoli club sembra siano stati accontentati...
E' prevista, quindi, la negoziazione e la gestione collettiva dei diritti tv, cui seguirà la ripartizione delle risorse così stabilita: il 40% dei proventi sarà distribuito equamente tra tutte le società di serie A, il 30% sarà ripartito tra tutte le squadre in base ai risultati sportivi conseguiti (10% sulla base dei risultati ottenuti dal 1946-1947 in avanti; 15% sulla base dei risultati conseguiti nelle ultime 5 stagioni; il 5% in base al risultato ottenuto nell'ultima stagione) e il restante 30% secondo il bacino d'utenza (25% in base al numero dei tifosi, il 5% in base al bacino d'utenza).
"I contratti stipulati entro il 31 maggio 2006 rimarranno in vigore fino al 30 giugno 2010 - ha spiegato il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni - Il decreto legislativo stabilisce anche i limiti massimi del diritto di cronaca per chi non ha acquistato i diritti tv: 8 minuti a giornata, 4 minuti ogni giorno solare, 3 minuti a partita. E' una riforma molto importante per tutto il sistema televisivo italiano. Abbiamo anche voluto dare grande importanza e attenzione alle piattaforme emergenti e si potranno acquisire i diritti anche per singole piattaforme, non ci saranno diritti di esclusività. I diritti dovranno essere venduti a prezzi commisurati ai bacini d'utenza".
"E' un decreto molto importante - ha commentato il Ministro dello Sport Giovanna Melandri - Con questo decreto abbiamo anche recepito alcune riforme che ci aveva chiesto la Lega Calcio. L'obiettivo è ovviamente quello di valorizzare sempre di più il prodotto Calcio. Con il passaggio alla gestione collettiva ed alla negoziazione collettiva dei diritti audiotelevisivi introduciamo un nuovo sistema sulla contitolaritetà dei diritti in capo alle Leghe. Uno degli obiettivi è poi quello di ridurre il divario, oggi molto profondo, nell'equilibrio fra grandi e piccoli club. Un divario che oggi è di 7-8 a 1 e che con il decreto legislativo si ridurrà a 4 a 1, cioè la media europea".