BONINSEGNA, Toni-Gilardino la coppia ideale per l'Italia

08.10.2009 13:31 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Sportmediaset.it
BONINSEGNA, Toni-Gilardino la coppia ideale per l'Italia
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Boninsegna, cosa fa adesso? "L'osservatore per l'Inter in Italia e nelle partite internazionali". Cosa è cambiato oggi rispetto al suo calcio? "C'è più tatticismo, più aggressività, meno spettacolo, meno tecnica. Almeno nel primo tempo. Nella ripresa invece le squadre si allungano e il gioco ci guadagna". C'è Irlanda-Italia: contro il Trap cosa bisogna temere? "Il Trap è un mago nel far concentrare al massimo i suoi e nell'aggressività tattica. Per fermarlo bisogna mescolargli le carte? Cioè dirgli che giocano questi undici e poi, invece, all'ultimo, cambiare la squadra".



Niente Cassano e Pazzini: giusto?
"Per motivi che in parte restano misteriosi Lippi non si fida totalmente di Cassano. A Pazzini, che è una seconda punta, evidentemente preferisce altri, ma io lo terrei d'occhio".
In chi si rivede?
"In Milito. Anche lui, attaccante centrale, dà sempre un punto di riferimento alla squadra e garantisce profondità all?azione".
Maradona è stato un grande giocatore, ma attualmente è un allenatore molto discusso. Perché secondo lei?
"Non è detto anzitutto che i grandi giocatori diventino grandi allenatori. Devi entrare nella testa dei giocatori, capire cosa possono fare al massimo, non pretendere magari che facciano le tue stesse cose. Non dimentichiamo poi che l'Argentina di oggi è scadente".
E' d'accordo con la valanga di stranieri, in particolare difensori, che ha invaso il nostro campionato?
"Oggi ci sono troppi impegni, alcuni dei quali durissimi tra campionato e Champions. Quindi ci vogliono i giocatori stranieri, naturalmente bravi. Certo, i nostri vengono penalizzati ma è una legge".
Nazionale: quali sono le due punte che sceglierebbe?
"Gilardino sicuramente e Toni se sta bene".
Il turn-over con rose di 30, 31 giocatori rallenta la crescita dei giovani, visto che finiscono col giocare poco? "Certo, il pericolo esiste. Ma basta dar fiducia ai giovani facendoli partire fin dal primo minuto".
Balotelli: come va trattato?
"Come tutti gli altri. Va tenuto con le redini. Ma lui deve imparare e rispettare le regole per non rovinare il suo bagaglio tecnico, che è enorme".
Quali sono i migliori attaccanti del campionato?
"Milito come ho detto, Eto'o e Gilardino".
Lei stravede per Gilardino?
"Sì, perché è un'ottima punta di movimento, c'è sempre in zona gol, dove arriva la palla. In questo senso sembra Inzaghi".
Chi è l'attaccante più forte del mondo?
"Io punto su Ibrahimovic: forte, potente e geniale".
Qual è la difesa più completa del campionato?
"Sicuramente quella dell'Inter quando possono giocare tutti i titolari".
Contro quale difensore e quale portiere oggi si troverebbe più in difficoltà?
"Con Lucio perché è eccezionale nell'anticipo, fra i numeri uno metto alla pari Buffon e Julio Cesar".
Perché i nostri portieri non escono più?
"Hanno quasi tutti il difetto di non uscire. Aveva ragione Albertosi quando diceva che l'area piccola è sempre del portiere. Ma la realtà è che hanno paura di sbagliare. Fossi in loro uscirei molto più spesso sulle palle alte dando dei gran pugni al pallone per scagliarlo lontano".
Perché lei ha lo pseudonimo di Bonimba?
"Fu Gianni Brera ad affibiarmelo. Il popolare giornalista sosteneva che faceva una fatica matta a scrivere a macchina Boninsegna?diceva che si ingarbugliavano i tasti e non ne poteva più. Allora ha cominciato a chiamarmi Bonimba, e tutti poi l?anno seguito".
Qual è il suo podio per lo scudetto?
"Inter, Juve e Fiorentina".
Per la Champions?
"Ancora Inter, Barcellona, Real e una inglese con preferenza per il Chelsea".
E il podio per i mondiali in Sudafrica?
"Vedo in semifinale Italia, Inghilterra, Brasile e Spagna".
Lei ha disputato una carriera strepitosa: ha qualche rimpianto?
"Quello d'aver fatto poca nazionale. E pensare che in 4 anni all?Inter ho fatto 100 gol. Dicevo a Valcareggi: 'Mister, cosa devo fare di più perché lei mi chiami? Lui rideva'. E nel '70 in Messico mi ha convocato all'ultimo momento al posto di Anastasi, che si era infortunato? E poi il rimpianto di non aver mai allenato l'Under 21".
Boninsegna, qual è stato il suo gol più bello?
"Quello segnato al Foggia con l?Inter nel '70-'71, l'anno dello scudetto nel quale divenni anche capocannoniere con 24 gol. Vincemmo 5 a 0. Corso lanciò Facchetti sulla sinistra, cross perfetto di Giacinto e io andai in cielo e con una mezza girata al volo fulminai il portiere mettendo la palla nel sette. Tutto lo stadio si alzò in piedi e l'arbitro, che era il romano Sardella, mi applaudì davanti a tutti e mi strinse la mano. Pensate cosa succederebbe se capitasse oggi una cosa del genere. Polemiche, sospetti, arbitro sotto inchiesta...".