DE SILVESTRI, A Firenze ho vissuto emozioni incredibili

21.03.2024 14:09 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
DE SILVESTRI, A Firenze ho vissuto emozioni incredibili
FirenzeViola.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Lunga intervista per Lorenzo De Silvestri, difensore e capitano del Bologna, ai microfoni di Radio TV Serie A. L'ex terzino della Fiorentina ha parlato anche della sua esperienza con Mihajlovic, prima a Firenze e poi in rossoblù: "Ricordo tutti i giocatori importanti passati, ma anche Sinisa, che ha portato un cambiamento da quando è arrivato. Ha portato innovazione e un modo spavaldo di interpretare le partite, ci ha cambiato molto lo stato d'animo e la consapevolezza, dando importanza a livello internazionale al Bologna. La sua malattia ci ha unito, l'anno scorso feci un discorso alla squadra, ricordai loro l'importanza di aver superato e gestito momenti del genere. Siamo diventati maturi, è stata una cosa che ci ha lasciato grande maturità. Il mio rapporto con lui non è stato sempre rose e fiori, mi ha fatto provare anche tanta rabbia, soprattutto a Firenze quando non mi faceva giocare. Voleva insegnarmi a reagire a situazioni negative, ma poi mi ha dato gioie incredibili ed è anche grazie a lui che poi sono arrivato a Bologna. Momento più duro con lui? Ricordo il periodo di Firenze, avevo appena esordito in Nazionale giocando l'anno prima la Champions League, avevo 21 anni. Avevo il petto gonfio: mi sentivo fortissimo. Mi tenne fuori per qualche partita, voleva farmi capire che non stavo dando il massimo negli allenamenti. Ricordo una vigilia: capii di non giocare la partita di domenica e mi misi a piangere durante un allenamento. Lui si avvicinò a me e mi disse: "Voglio farti capire che devi reagire e tornare a curare i dettagli come facevi prima". Momento più dolce? Fuori dal campo ricordo quando lo andammo a trovare fuori dall'ospedale, era lì da 40 giorni. Quello è stato un momento emotivo fortissimo, vidi la gioia nei suoi occhi. La sua scomparsa? Non riesco ancora a parlarne al passato, per me è stato un padre calcistico. Il nostro è stato un rapporto vero, ho saputo della sua scomparsa parlando con amici della famiglia e Dusan, il figlio di Sinisa. Presi un treno per andare a dargli un ultimo saluto, la famiglia è stata meravigliosa in tutta questa situazione. Mi sono ripromesso di stare vicino a loro, perché meritano. Vedo i figli e mi sento con loro, sanno che ci sono sempre per loro. Sinisa è stata una persona vera, con pregi e difetti, ma vera".

Su Fiorentina, Sampdoria e Torino "A Firenze ho vissuto emozioni incredibili, soprattutto in Champions League. Anche l'ultima stagione fu molto difficile, lì ho capito cosa volesse dire soffrire le critiche. A Genova cercavo una rinascita, stadio e tifo meravigliosi e un anno con Sinisa dove raggiungemmo i preliminari di Europa League. A Genova amai la città e conobbi mia moglie Carlotta. A Torino sono diventato team player, ho fatto una delle mie stagioni migliori dal punto di vista realizzativo con sette gol. Sono maturato del tutto anche nell'affrontare le partite in maniera più serena".