VISTA IN TRASFERTA, Uniti per la Fiorentina
A cura di Patrizia Iannicelli
Dopo la vittoria arrivata al foto finish del turno infrasettimanale che ha portato un minimo di serenità nell' ambiente viola, si torna in campo nell'anticipo della ventiquattresima giornata. Si gioca al Renato Dall'Ara di Bologna, il derby dell'Appennino dopo circa due anni. La mobilitazione del popolo viola è totale, agevolati anche per l'orario del prefestivo delle 18.00 e la Variante dell'autostrada che ha ulteriormente diminuito la distanza. Il tratto appenninico già nel primo pomeriggio diventava un unico cordone di pullman e mezzi propri, e un'ora prima del fischio d'inizio il settore ospiti è quasi esaurito con la presenza di oltre duemila supporter viola. A dare un maggiore supporto molti club dal Nord al Sud dell'Italia, interi nuclei familiari.
Nella fase del riscaldamento grande ovazione e applausi per gli undici titolari, diverse sorprese rispetto alla gara precedente: Tatarusanu, Roncaglia , Gonzalo, Astori, Bernardeschi, Borja Valero, Vecino, Pasqual, Mati Fernandez, Tello, Babacar. Nella prima fase di gioco la Fiorentina attacca sotto il settore ospiti, e come spesso avviene continue azioni manovrate, notevoli difficoltà a portarsi sotto porta, il solo Babacar in attacco sembra perdersi negli spazi infiniti dell'area avversaria.
Diversi pareri negativi verso il ragazzo che non riesce neanche a difendere palloni ma che spesso termina a terra e in fuorigioco. L'estenuante possesso palla con infiniti passaggi fa inveire contro l'uno o l'altro giocatore e mostrano un evidente calo fisico, forse in lieve miglioramento rispetto alla gara contro il Genoa. Ottime impressioni arrivano dal neo arrivato Tello, che con le sue giocate fa gioire e ben sperare per il futuro. L'arbitro di turno Banti fa andare su tutte le furie per diversi falli non sanzionati verso i felsinei, i tifosi consapevoli che il primo sul suo taccuino sarà un giocatore gigliato.
La prima fase termina con pochi spunti che arrivano dalle fasce con Tello e Bernardeschi ma con diversi errori. Anche il tifo sugli spalti risente delle situazioni in campo, i cori sono pochi e a fasi alterne, parte qualche scaramuccia con i padroni di casa. Nell'intervallo emerge una certa preoccupazione, con le solite difficoltà viste nell'ultimo periodo. La Fiorentina ha perso velocità e anche le scelte dell'allenatore lasciano dubbi e perplessità . Nella seconda fase, il primo cambio che mette tutti d'accordo, Kalinic al posto di uno spento ed evanescente Babacar. Poi l'arbitro Banti inizia la distribuzione dei cartellini gialli e come da copione verso i giocatori viola. Il primo inesistente verso Mati Fernandez (nel primo tempo bersagliato), ma davvero imperdonabile il secondo cartellino con la conseguente espulsione.
Momenti concitati e intensi, l'incredibile avviene dopo due minuti quando Tello dalla sinistra confeziona un cross perfetto per Bernardeschi che non sbaglia e realizza il goal del vantaggio viola. Il settore ospiti diventa una bolgia e ritrova la grinta per urlare tutta la gioia e la rabbia sopita. Ma tutto dura pochi istanti, la voce si blocca in gola.
A pochi metri dalla curva degli ospiti cross dalla destra di Diawara e pari dell'ex "gobbo" Giaccherini. Delusione, sgomento, sconforto con la squadra in dieci sarà difficile recuperare, con tanti minuti da giocare. Si chiede a gran voce un cambio, ma è Tatarusanu che salva in angolo e lascia in apnea l'intero settore. Poi entra Zarate al posto di Tello e si spera in un altro colpo d'autore, ma tutto è vano. L'ultimo cambio di Bernardeschi per Tomovic preclude a salvare il risultato e chiude ogni speranza.
La squadra va a ricevere come al solito gli applausi della carica dei duemila che con calma serafica e tanta delusione aspettano di uscire dallo stadio. Ancora un passo falso per una squadra che ha perso quella brillantezza di gioco e di risultati ottenuti nel girone di andata oltre ogni aspettativa. Peccato per il primo goal "italiano" aspettato da mesi e meritato di Bernardeschi, che non ha portato i tre punti. Grande risalto viene data dalla solita leggerezza del giocatore di turno che ha fatto saltare tutti gli equilibri e ha condiziono in negativo la gara anche nelle decisioni dei cambi in corsa. In questo momento particolare resta da difendere il terzo posto, il sogno cullato per mesi di qualcosa di incredibile viene accantonato.
Intanto si pensa già alla prossima fondamentale gara, dove per la squadra di Sousa inizia un ciclo di ferro, che potrà dire quali possibili obiettivi si potranno raggiungere. I tifosi archiviano e si mettono alle spalle questo complicato inizio anno, consapevoli che ora più che mai è necessario restare uniti per la squadra viola, uniti per la Fiorentina.