VISTA IN TRASFERTA, Corsa (e pazienza) finita

Vista in trasferta", ovvero tutto il racconto delle gare della Fiorentina in trasferta.
A cura di Patrizia Iannicelli
11.04.2016 16:30 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
VISTA IN TRASFERTA, Corsa (e pazienza) finita

Le ultime deludenti prestazioni della squadra viola non fermano una parte della tifoseria ad Empoli una delle trasferte più vicine, almeno per distanza logistica. Come è risaputo diversi gruppi della Curva Fiesole hanno rinunciato a seguire la squadra per il caro biglietto adottato dalla società empolese. L'esodo che avvenne diversi anni fa in motorino resta un felice ricordo per la storia dei tifosi viola. Nessun pullman è stato organizzato dalle associazioni, i mille presenti sugli spalti del Castellani, suddivisi tra i 600 nella curva del settore ospiti e i 400 nella tribuna laterale, si sono spostati con mezzi autonomi. Nessun problema per raggiungere lo stadio e controlli di routine ai tornelli.

La gara è sentita dalle due tifoserie, ma per gli azzurri rappresenta la gara dell'anno. All'ingresso delle squadre i viola fanno sentire la loro voce con il totale appoggio alla squadra. La formazione ancora inedita dà motivo di credere ad una partita all'attacco: Tatarusanu, Alonso, Gonzalo (cap.), Astori, Roncaglia, Vecino, Borja Valero, Tello Bernerdeschi, Ilicic, Kalinic. Nella prima fase di gioco la squadra gigliata sembra mostrare grinta e determinazione, si porta verso la metà campo avversaria. La prima occasione è un'azione manovrata da Ilicic per Alonso, palla che arriva a Bernardeschi per Borja Valero, ma il tiro dello spagnolo non porta a nulla di fatto. La squadra di casa si difende con ordine e riparte in contropiede, e con il passare dei minuti conquista metri, anche per il calo vistoso dei viola che dopo il pressing iniziale lasciano l'iniziativa agli avversari.

Qualche minuto dopo la mezz'ora una punizione di Ilicic fa sperare nel calcio piazzato che potrebbe sbloccare la gara, ma purtroppo il portiere para in due fasi. Dal possibile vantaggio alla beffa in pochi secondi, un errore di Roncaglia porta al contropiede di Maccarone che passa a Pucciarelli, complice anche Gonzalo, e palla che entra in rete. I tifosi sono ammutoliti, impossibile subire goal al primo tiro in porta, avviliti anche dalla mancanza di gioco e idee, con le difficoltà dei singoli evidenti. Nella seconda frazione di tempo si rischia di soccombere con Saponara che mette i brividi e fa aumentare la rabbia. Intanto il primo cambio è di Bernardeschi per Zarate, che alla prima occasione tira in porta ma senza nessun problema per il portiere. Passano i minuti inesorabili, veloci e non si crea nessun pericolo per gli avversari, la gioia di un goal annullato per un probabile fuori gioco resta in gola, cresce l'avvilimento e la desolazione per una squadra inguardabile.

Quasi allo scadere del tempo gli ultimi cambi di Blaszczykoswki e Kone (alla sua prima apparizione) per Ilicic e Roncaglia, che mettono in discussione anche le scelte dell'allenatore. Al quarantatreesimo con flebili speranze di ottenere un pari, il raddoppio dell'Empoli dopo una respinta di Pucciarelli con un rasoterra di Zielinski, che decreta la fine. Dagli spalti una parte dei tifosi lascia lo stadio e si avvia verso l'uscita, l'onta subita è troppo grande, vedere esultare gli avversari come una finale non si riesce a sopportare. Una disfatta senza precedenti, una sconfitta pesante che non può lasciare indifferenti. Dagli spalti si inveisce contro dirigenti, allenatore, giocatori.

Al triplice fischio Alonso, Borja Valero, Gonzalo, Astori e Kuba cercano di portarsi verso i tifosi come per scusarsi, si fermano prima di arrivare verso la porta del settore ospiti, forse possono solo intuire quanta rabbia viene espressa per una prestazione avvilente. Le tensioni e le polemiche della vigilia non possono essere un alibi per una squadra che negli ultimi mesi ha ottenuto risultati da retrocessione. La fine della corsa verso la Champions non deve essere una giustificazione per distruggere quanto di buono fatto nel girone di andata. Anche la pazienza dei tifosi ha un limite, e l'incubo di vedere i preliminari per l'Europa è inaccettabile, soprattutto dopo aver perso punti con Verona, Frosinone, Sampdoria, Empoli.

Una Fiorentina che si è sciolta come neve al sole, una squadra allo sbando che riporta a tristi presagi vissuti nelle passate stagioni, quelli di ripartire con nuove ricostruzioni. Il clima di incertezza e di confusione che ha coinvolto dirigenti, allenatore e giocatori, ha trasformato aspettative e sogni dei tifosi in altrettanti incubi che non trovano ragioni plausibili. Serve fare chiarezza e parlare del presente con le ultime gare rimaste, ritrovando quelle giuste motivazioni per evitare che questa stagione diventi del tutto fallimentare.