LA RINASCITA
Conoscendolo, Borja Valero non sarà felice di sentir parlare di sé in questi termini. Fu lui stesso qualche tempo fa in conferenza stampa a far notare che forse eravamo noi ad esserci abituati male, che forse lo standard toccato nel primo anno e mezzo della gestione Montella era stato ben oltre le sue reali potenzialità. In realtà il Borja che abbiamo ammirato (mai termine fu più azzeccato) dalla partita con il Carpi in poi si attesta su quei livelli che dopo l'infelice episodio di Parma, complice Gervasoni, non furono più raggiunti dal centrocampista spagnolo. Almeno fino ad ora.
Borja è rinato. Grazie a Sousa, grazie anche alla sua immensa professionalità. La posizione in campo lo agevola e il dinamismo e la capacità polmonare sono quelli di sempre, come la classe del resto. Vi basti sapere che nella sola gara contro l'Atalanta Borja ha creato undici occasioni da gol. Con i suoi tiri, i suoi movimenti ed i suoi passaggi. E' il record in Serie A dal maggio 2013. Questo fa di lui uno dei migliori centrocampisti di tutto il campionato e viene quindi da chiedersi, per quanto il livello del nostro torneo non sia più quello di un tempo, perché Vicente Del Bosque, Ct della Spagna, continui ad ignorare sistematicamente Borja Valero. Il dubbio pare lecito e si accresce nel momento in cui, oltre ai soliti mostri sacri Iniesta, Fabregas ed altri meritevoli, tra i convocati del plurivincente tecnico spagnolo figurano Inigo Martinez (promettente ventiquatrenne della Real Sociedad) e Bruno Soriano (capitano classe '84 della capolista Villareal).
Intanto, nella speranza che sul fronte delle furie rosse le cose migliorino, Borja può consolarsi con l'affetto della gente e della famiglia. In particolare della moglie Rocio, che ha deciso di celebrare il magic moment del marito con un tatuaggio dedicato proprio al numero venti viola. Intanto diamo più che volentieri il ben tornato ad uno dei più bei centrocampisti mai visti in maglia viola. Fosforo, gambe e cuore. Questo è il miglior Borja Valero.