SCHILLACI A FV, QUESTA JUVE NON SI BATTE. QUANDO VENIVO A FIRENZE...
La gara contro la Juve non potrà mai essere per Firenze una partita come tutte le altre. Per le emozioni che essa comporta ma soprattutto per gli eventi (più o meno felici) a carattere sportivo a cui è legata. Tra i tanti motivi scatenanti della storica rivalità tra la tifoseria viola e quella bianconera c’è sicuramente quella “sporca” finale di Coppa Uefa datata 1990, quando la Juve di Trapattoni superò nel doppio confronto la Viola di Graziani con il ritorno giocato nel campo neutro di Avellino. Una gara, quest’ultima, che ricorda perfettamente Salvatore “Totò” Schillaci che ha parlato della partita di domenica sera al Franchi in esclusiva a Firenzeviola.it.
Schillaci, vede un finale già scritto per la sfida di domenica sera?
“Non penso proprio. È vero che la Fiorentina sta attraversando una vistosa fase di calo fisico ma non dobbiamo dimenticare quello che hanno fatto i viola nel girone d’andata, dove si è visto qualcosa di davvero strepitoso. Entrambe le squadre vorranno vincere perché ad oggi nessun obiettivo è stato ancora conquistato: i viola non sono ancora certi del 5° posto mentre la Juve deve guardarsi dal Napoli, matematica alla mano”.
Se ripensa ad un “suo” Fiorentina-Juventus, dove corre la sua mente?
“La gara di Firenze in particolare è sempre stata una partita piena di motivazioni soprattutto per i viola, specie per il tipo di agonismo che i giocatori gigliati hanno sempre messo in campo. Nella fattispecie ricordo la partita di Avellino nella finale di ritorno di Coppa Uefa, dove vincemmo il trofeo ma trovammo un ambiente infernale. Lo stesso, del resto, che accoglieva noi giocatori della Juve ogni qual volta andavamo a Coverciano, dove se eravamo fortunati al massimo dai tifosi viola ci prendevamo degli insulti…”
È davvero imbattibile questa Juventus?
“La Juve ha un organico troppo sopra la media rispetto alle altre 19 formazioni del campionato. Ha praticamente 22 titolari e non è un caso se i bianconeri sono arrivati in fondo a quasi tutte le competizioni. Sì, penso proprio che sia una compagine imbattibile: lo dico senza mezzi termini, senza fare troppa retorica”.
Crede che Sousa abbia delle responsabilità nel calo dei viola?
“Non saprei, bisognerebbe essere dentro allo spogliatoio della Fiorentina per capire le ragioni di queste difficoltà. Sicuramente il mercato di gennaio non lo ha troppo aiutato ma penso che il calo fisico sia dovuto in modo principale ad una partenza troppo spinta nel corso del girone d’andata. Non darei troppe colpe al tecnico”.
Dovesse scegliere, da ex attaccante, preferirebbe nella sua squadra ideale Mandzukic o Kalinic?
“È una bella lotta, credo che l’unico ad essere contento possa essere il ct della Croazia che all’Europeo si ritroverà in rosa due grandi giocatori. Credo che Mandzukic si sia preso più copertine rispetto al bomber viola per il semplice fatto che è stato uno dei protagonisti di questa lotta scudetto, mentre Kalinic è stato adombrato anche perché ha subito il calo generale della squadra. Ma l’ex Dnipro è sempre un attaccante letale”.