MAZZOLATI

20.04.2014 00:30 di  Sonia Anichini   vedi letture
MAZZOLATI

Cominciamo subito col togliersi il dente dei “lamentino”, termine coniato a suo tempo dal signor Mazzoleni, nei confronti di Mister Montella. Nel manuale del bravo arbitro, che lui ha studiato, ci deve essere scritto che quando la Roma gioca a Firenze, contro la Fiorentina, può usare anche le braccia e le mani per fermare il gioco avversario. Preso atto di ciò, possiamo almeno dire che sbagliare è umano ma perseverare è diabolico, almeno per i fiorentini. Sono decisioni che lasciano un po’ l’amaro in bocca ma va detto che la Fiorentina si è “mazzolata” anche da sola. Le ultime settimane ci avevano fatto ben sperare, sulla ritrovata forma della Viola, sul gioco nuovamente vivace, sulla possibilità che il Mister annoverasse fra le sue vittorie, da allenatore, anche quella con la Roma che manca nel suo carnet.
Invece la squadra è tornata ad essere spenta. Il centrocampo, così esaltato a Verona, non ha trovato il bandolo della matassa, Cuadrado è stato meno incisivo, Matos è troppo giovane per accollarsi la responsabilità del reparto d’attacco e Ilicic è sempre un’incognita. Stavolta, dispiace, ma è uscito fra i fischi del Franchi. E’ sceso in campo anche Matri ma, la speranza di vederlo rigenerato dal generoso gesto dei compagni della scorsa settimana, non ha prodotto i risultati sperati, anzi. Si è beccato un’ammonizione e salterà la prossima partita, così non ci saranno dubbi per l’allenatore se schierarlo o meno. Il problema dell’attacco è ancora troppo decisivo, ieri le occasioni da gol sono state quasi nulle e sarà bene per il prossimo campionato pensare che, oltre al recupero dei soliti infortunati, necessitano dei sostituti degni di una grande squadra.
Una grande squadra che non può permettersi di perdere in casa con tutte le compagini importanti, se si esclude l’impresa contro la Juve, o ritenute tali. Ha lasciato il bottino intero al Napoli, con l’aiuto di Calvarese, all’Inter e al Milan che, nel momento degli incontri, erano l’ombra di una squadra di calcio, e anche alla Lazio. Per una società ambiziosa, che è ancora quarta in classifica, è decisamente troppo. Nel momento in cui Mazzoleni non fischia rigori, tornano alla mente strane coincidenze e la possibilità di essere raggiunti proprio dalle milanesi. Le future partite della Fiorentina non sono proibitive e le possibilità di consolidare la nostra posizione, senza pensare al risultato della Coppa Italia, restano tante e basilari per poter passare  un’estate tranquilla.

La Signora in viola