LEGGEREZZA ED EPISODI CONTRO: A BERGAMO UN KO CHE FA MALE. MA PER LA VIOLA C'È ANCORA L'EUROPA

25.04.2024 00:30 di  Andrea Giannattasio   vedi letture
Fonte: dal nostro inviato a Bergamo
LEGGEREZZA ED EPISODI CONTRO: A BERGAMO UN KO CHE FA MALE. MA PER LA VIOLA C'È ANCORA L'EUROPA
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Peggio di un thriller. Di un film dell’orrore dal finale macabro e truculento. Niente Juventus, secondo viaggio di fila a Roma e conseguente Supercoppa in Arabia: l’avventura della Fiorentina in Coppa Italia si è chiusa nel peggiore dei modi. Paradossalmente con le modalità del tutto opposte a quelle che avevano mandato Firenze in visibilio circa due anni fa, quando al 94’ a Bergamo (ma lì erano solamente i quarti di finale) fu un gol assegnato dal Var - quello di Milenkovic da fuori area - a regalare alla squadra di Italiano il passaggio del turno. 

SATURNO CONTRO. Stavolta, no. Gli episodi, tra andata e ritorno, hanno giocato dal primo all’ultimo minuto contro a Biraghi e soci, passati in svantaggio dopo appena 8’ alla prima vera disattenzione di una gara gestita con ordine, costretti a restare in dieci uomini in avvio di ripresa per uno scellerato intervento di Milenkovic (quanta mediocrità, fin qui, nella stagione del serbo) e travolti nei minuti di recupero dopo che l’Atalanta aveva ritrovato il vantaggio con un giocatore, Scamacca, che meritava di essere espulso nella sfida d’andata.

TROPPE LEGGEREZZE. Ovvio però che, oltre alla componente sfortuna, i viola - come troppo spesso accade - ci abbiano messo ancora una volta del loro per complicarsi maledettamente la vita: com'è possibile (viene da chiedersi) restare in dieci su un'azione in contropiede in avvio di ripresa gestita con così troppa superficialità? Com'è concepibile, soprattutto, incassare la rete dell'eliminazione - sulla quale obiettivamente restano molti sospetti sul fuorigioco - a centimetri dai supplementari ancora una volta in inferiorità numerica e in ripartenza? Stessa cosa, peraltro, avvenuta sull'inutile gol del 4-1 nerazzurro. Ok Saturno contro, ma la Viola la fortuna non se l'è proprio andata a cercare. E il fatto che l'1-1 sia durato appena 7' deve far pensare.

ORA LA CONFERENCE. Oggi e domani sarà il tempo dei rimpianti e delle riflessioni eppure non è finita qui. Ed è questa l’unica vera buona notizia che la Fiorentina si porta via dalla serataccia di Bergamo. Perché gli obiettivi dei viola non si fermano certo alla prestazione del Gewiss e a 5’ terrificanti minuti di recupero: in ballo, ancora, c’è la semifinale di Conference League da giocarsi contro il Club Brugge - il doppio confronto è già alle porte - e la rincorsa all’ottavo posto in campionato, l’ultimo che garantirebbe di giocare in Europa (se pur quella minore) anche nella prossima stagione. Gettare tutto alle ortiche proprio ora sarebbe delittuoso.