ADV, Tra allontanamenti e chiarimenti con la città
Pareva potesse accadere a fine stagione, in realtà sta accadendo a 48 ore dall'ultima uscita stagionale. La resa dei conti è servita su un vassoio, in un venerdì mattina diviso tra Benevento e Firenze. In Campania Diego Della Valle e Andrea Della Valle parlano ai microfoni di Radio Bruno. Conciliando nel caso del fratello maggiore e dividendo nel caso del patron. Intanto in Toscana Gonzalo Rodriguez saluta squadra e città poi chiarisce cosa sia accaduto con la società in merito al mancato rinnovo.
E se ADV non cambia idea rispetto a Sassuolo e annuncia di volersi far da parte (proprio mentre il fratello sembrava riaprire al confronto) Gonzalo non cambia quell'immagine che la società ha dato di sé negli ultimi anni. Gli screzi interni, le divisioni, un atteggiamento troppo “aziendale” e troppo poco umano sono aspetti che il difensore argentino non nasconde, e sono di fatto quelle dinamiche che la stragrande maggioranza della tifoseria viola (quella che comunque non vuole la cessione della società) non comprende e inevitabilmente critica.
Sarebbe forse quello di Gonzalo, un buon esempio da presentare ad ADV, onde fargli comprendere meglio da dove nasce il disagio e il malumore generale. E' purtroppo solo l'ultimo di una lunga lista che ha coinvolto, negli anni, un po' tutte le componenti. Ed è probabilmente anche uno di quei nodi che durante la gestione Della Valle ha influenzato un percorso senza trofei. Certamente con risultati buoni, costanti, e prossimi alla vittoria, ma che evidentemente alla lunga ha spinto una buona parte della città a discutere anche animatamente.
Sotto questo profilo l'arroccamento di ADV non può che alimentare ulteriori divisioni, oltre a rallentare oltremodo decine di vicende fondamentali per l'immediato futuro, dal rinnovo di Bernardeschi sino alla questione stadio. Qualcuno potrà eccepire che osservando l'organigramma il passo indietro di ADV potrebbe anche non stravolgere tutto, ma è certamente l'ennesimo segnale allarmante di un momento che va affrontato. Cercando di limitare il più possibile la pancia, e provando a restare lucidi e calmi fino all'inverosimile.
Magari chiamando in causa anche le istituzioni cittadine e organizzando un confronto con le stesse rappresentanze della tifoseria. Perchè rispondere con un ulteriore allontanamento a un popolo che chiede soprattutto più attaccamento e una gestione un po' più calcistica non aiuta certo la Fiorentina e Firenze a ripartire verso la nuova stagione.