L'ULTIMA A MORIRE
Certo che quando la buona sorte dovrebbe palesarsi e dare mano non c'è mai. Oggi avrebbe fatto comodo alla Fiorentina un aiutino dai piani alti, perchè in più di un'occasione sembrava che quel pallone non volesse entrare nemmeno con le mani. In effetti rivedere i 90 minuti di Marassi potrebbe spingere a mangiarsi molte parti del corpo, soprattutto osservando le occasioni sprecate da Simeone e Chiesa. Difficile chiamare in causa la sfortuna quando si colpisce praticamente dentro l'area piccola di rigore, ma certo che nel conteggio totale delle palle gol manca quel pizzico di fortuna che aiuta sempre (basterebbe l'altro legno, quello colpito da Mirallas).
Nel mezzo c'è poi l'incomprensibile decisione di non concedere il rigore nato dal cross di Chiesa, nonostante Massa fosse ricorso al VAR. Ci sarà tempo e modo per analizzare la disparità di trattamento subita oggi dalla Fiorentina, ma di sicuro sull'argomento VAR si continua ad assistere a vicende che cominciano a scadere nel grottesco. Tanto varrà allora prendersi quanto di buono mostrato in una trasferta in cui i viola hanno a tratti dominato. Un estremo tentativo di voler essere ancora ottimisti, speranzosi che questa squadra possa divertire a patto che il mercato di gennaio aiuti Pioli. La speranza è notoriamente l'ultima a scomparire.
Intanto se servivano risposte positive dai cambiamenti di Pioli, sono arrivate dal centrocampo rivisto con Norgaard centrale e con Veretout mezzala, mentre tutto l'atteggiamento è stato finalmente propositivo e voglioso come deve essere. Il risultato va strettissimo per i tanti, troppi, errori sotto porta, ma almeno la Fiorentina ha giocato una gara degna, e mostrato segnali interessanti in vista delle alternative impiegate (anche Laurini è andato bene oltre alle conferme arrivate da Lafont).
Aspetti certamente positivi di cui tenere conto, a patto che la società si renda invece conto di quanta differenza possa fare un giusto inserimento dal mercato. Alla fine del girone d'andata ai viola mancano quei punti che le qualità di Gerson e Pjaca avrebbero dovuto garantire e che invece non hanno aggiunto, adesso che si apre il mercato invernale urge attenta riflessione sul reparto offensivo. Dove Simeone si batte senza risparmiarsi mai, ma vestendo panni lontani anni luce dal ruolo del bomber. Intervenire su una lacuna fondamentale, perchè con conseguenze in classifica, diventa un imperativo da non ignorare se nel girone di ritorno si vorrà portare a casa più punti.