SFIDA CHE CONTA
Ci sono certamente ben altri tipi di esordi. Per la Fiorentina, la prima in Coppa Italia, mette invece davanti un'avversaria vera, certamente ferita per l'unico punto raccolto nelle ultime tre gare. Fa persino effetto pensare che a metà novembre la formazione di Giampaolo si permetteva di battere la Juve mentre i viola pareggiavano, soffrendo, a Ferrara contro la Spal.
Oggi le due squadre arrivano alla sfida di mercoledì pomeriggio con stati d'animo diversi, praticamente opposti a un mese fa. I viola sulla scia della bella prova di Napoli, i genovesi che subiscono la seconda rimonta consecutiva dopo il secco k.o. di Bologna. E se qualcuno stesse pensando alla sfida di coppa come a una gara per le seconde linee probabilmente si sbaglia.
Perchè Pioli qualcosa cambierà, pur senza intaccare troppo un assetto che comincia a pagare anche in termini di gioco. Volendo il tecnico ha l'imbarazzo della scelta: Vitor Hugo, Sanchez, Gil Dias, Babacar, quasi sicuramente Bruno Gaspar visti gli acciacchi di Laurini nel finale e così via. Qualche inserimento inedito, questo sì, ma non uno stravolgimento dell'undici a dispetto del successivo impegno contro il Genoa.
Dal canto suo la Fiorentina giustamente tiene alla Coppa Italia, ideale alternativa per un percorso verso l'Europa. Il cammino è come minimo complesso, giusto dirlo subito, basta osservare un tabellone che dopo la Samp proporrebbe la Lazio in trasferta (favorita sul Cittadella) e poi una tra Milan e Inter - al netto di sorprese da Verona e Pordenone - eventualmente in semifinale, ma non per questo gli uomini di Pioli non vorranno provarci. Non a caso l'allenatore non ha ancora del tutto deciso sui dubbi di formazione, segno che la vigilia è quella di una sfida che conta.