FIORENTINA, Meno sette al via

22.08.2010 06:00 di  Marco Gori   vedi letture
FIORENTINA, Meno sette al via
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© foto di Giacomo Morini

Manca ormai una settimana esatta all'inizio del campionato di calcio 2010/2011, e la Fiorentina si appresta ad affrontare i 7 giorni che la separano dall'esordio casalingo col Napoli con una lunga serie di interrogativi. Dopo la ventata di entusiasmo seguita all'approdo di Sinisa Mihajlovic sulla panchina viola, nei primi confronti contro avversari di un certo spessore la squadra gigliata ha evidenziato lacune già viste nella passata stagione. Al tecnico serbo non si possono certo chiedere miracoli, ma, oltre alla grinta che sicuramente sta trasmettendo al gruppo, ci si aspettavano dei cambiamenti anche a livello tattico. Il paradosso principale è costituito dal fatto che in molti, due mesi fa, avrebbero scommesso sull'applicazione del 4-3-3 con cui lo stesso Mihajlovic ha vinto e convinto a Catania; modulo che, per ammissione dello stesso allenatore, al momento non è proponibile vista la presenza di troppi centrocampisti centrali; ma sono proprio questi centrocampisti che nel 4-2-3-1 di prandelliana memoria non paiono in grado di proteggere adeguatamente il reparto arretrato e allo stesso tempo di innescare i trequartisti. Manca sicuramente ancora qualcosa a questa Fiorentina per presentarsi ai nastri di partenza con le credenziali giuste. A complicare il tutto è capitata una lunga serie di infortuni, uno dei quali, quello occorso a Stevan Jovetic, assai grave. Ma viene da chiedersi: anche con il Montenegrino e Ljajic disponibili, e con magari un ritorno agli antichi fasti da parte di Adrian Mutu, questa Fiorentina sarebbe in grado di competere, lasciando da parte Roma e Inter, con una Juventus, un Genoa e un Napoli che si sono rinforzati in quasi tutti i reparti? E se davvero nei prossimi giorni dovessero arrivare un esterno e/o un vice-Gilardino, cambierà veramente qualcosa? Neanche a Pantaleo Corvino possiamo chiedere miracoli. Ne ha già fatti molti in questi anni e sicuramente anche in questi giorni starà dando il meglio di se' per tappare almeno le falle più evidenti. E' difficile chiedere ulteriori sforzi finanziari anche alla società, che, salvo sorprese dell'ultim'ora, ha trattenuto i pezzi più pregiati nonostante una crisi finanziaria che nemmeno un gruppo solido come quello che ha alle spalle può ignorare.

Non si può però dimenticare che la Fiorentina ha chiuso la scorsa stagione finendo nella parte destra della classifica. E soprattutto con un pubblico che ha manifestato in maniera civile ma decisa la propria delusione. Non è da qui che pensavamo di ripartire, ma i segnali che provengono dalla campagna abbonamenti non fanno presagire quel rinato entusiasmo da parte dei tifosi in cui tutti speravamo. Sette giorni sono tanti e pochi allo stesso tempo, ma sicuramente possono e devono essere sufficienti per fare in modo che la squadra imbocchi immediatamente la strada giusta. Sulle casacche dei giocatori gigliati è riportato lo slogan "il calcio è un divertimento"; e queste poche ma importanti parole esprimono un sentimento che condividiamo in pieno. Ma, alla fine, per coloro che hanno a cuore le sorti di una squadra -e tra questi vogliamo pensare, anzi, ne siamo quasi del tutto certi, ci siano anche i Della Valle- importa una sola cosa: vincere.