Rui Costa e i ricordi di Firenze: "Alla Fiorentina più passione rispetto che al Milan"

Rui Costa e i ricordi di Firenze: "Alla Fiorentina più passione rispetto che al Milan"FirenzeViola.it
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Oggi alle 21:20News
di Redazione FV

Manuel Rui Costa occupa sempre un posto speciale nel cuore dei tifosi della Fiorentina. L'ex fuoriclasse portoghese, oggi presidente del Benfica, in una lunga intervista concessa a Benfica FM ha ripercorso molte tappe della sua carriera da giocatore, facendo inevitabilmente anche dei passaggi sul periodo in viola. Ecco i più curiosi: "Quando sono arrivato [in Italia], il giorno dopo sono andato a fare uno stage con un collega della Fiorentina, e un album di Laura Pausini era appena uscito, e il mio compagno di stanza lo ascoltava sempre. Ho iniziato ad apprezzarlo, ad amarlo. In Italia, lo trasmettevano sempre. E ho finito per imparare un sacco di parole e ho iniziato a parlare italiano da lì. Abbiamo persino fatto un concerto di Laura Pausini solo per noi in hotel, due o tre canzoni".

Questo il ricordo più generale del periodo in Italia: "Sono stato felicissimo, 12 anni meravigliosi, due città e club fantastici che mi hanno dato tanto. Gruppi di lavoro che porterò con me per tutta la vita, colleghi che porterò con me per tutta la vita. Più titoli al Milan, mentre nella Fiorentina c'era più passione per la propria città. Di solito torno? Non quanto vorrei o desidererei, il tempo non me lo permette e nemmeno gli impegni che abbiamo qui. E anche un po' di nostalgia, anche troppa, e quando vado soffro un po'. Ho un problema che hanno quasi tutti quelli che hanno lavorato all'estero e si sono fatti degli amici, perché poi quando torniamo non vediamo nemmeno un terzo delle persone".

Infine, a Rui Costa viene chiesto anche di spiegare come si è trovato con l'usanza di italiana di salutare con i baci ogni persona, per educazione: "La mia prima esperienza in questo senso è stata quando ho firmato il contratto con la Fiorentina. Quando ho firmato, uno è venuto a darmi un bacio e io mi sono allontanato. Poi è diventata di nuovo un'abitudine. È una cosa molto italiana. La uso solo lì, ma posso dire, e oggi siamo in un'epoca completamente diversa, che ho molti ex compagni di squadra che saluto quasi come fratelli e con un bacio. Persino i nostri giocatori, quando si comportano bene...".