POZZI A FV, SPERO CHE IACHINI RESTI IN VIOLA: SONO DI PARTE...
Il finale di stagione, sempre più vicino, deciderà le sorti della panchina gigliata, con Beppe Iachini pronto a giocarsi al massimo le sue carte. "Io mi auguro possa rimanere, so che ci tiene tantissimo a proseguire il proprio lavoro con la Fiorentina. Dà tutto se stesso per quei colori. Poi io con lui sono di parte...": a dirlo in esclusiva a FirenzeViola.it è l'ex attaccante Nicola Pozzi.
Ha un rapporto particolare col tenico viola, ci spiega perché?
"Sì, di fatto è stato Beppe a far partire la mia carriera. Era il 2003, lui e il suo staff mi dettero la possibilità di esordire a 16 anni in Serie C nella prima squadra del Cesena, da cui tutto è iniziato. Gli sarò sempre riconoscente".
Tra l'altro dopo Cesena ha avuto modo di ritrovarlo più volte, giusto?
"Esatto, sono stato con lui anche alla Sampdoria e al Siena".
Ecco, lei nel 2011-12 fu il trascinatore dei blucerchiati ripromossi in A.
"Fu una stagione in cui riuscimmo, non senza problemi, a ricucire la ferita lasciata dalla precedente retrocessione. Dovevamo saldare un debito con i nostri tifosi e ce la facemmo assieme a Iachini".
Come le sta sembrando il suo cammino alla guida della Fiorentina?
"Prima che arrivasse la pandemia aveva diffuso positività e stava cercando, seppure con poco tempo a disposizione, di portare la concretezza di cui aveva bisogno la squadra. Nonostante l'anno particolare per la Fiorentina, penso che Beppe, molto preparato e pratico, stesse procedendo bene con il suo lavoro. Poi Firenze gli è molto legata per il passato che ha avuto da calciatore in maglia viola".
Come mai ha smesso di giocare? È ancora relativamente giovane...
"È vero, a breve compirò 34 anni. Il problema è che nella mia carriera ho avuto troppi infortuni e quindi la mia storia è stata un po' travagliata. Ma non ho rimpianti, direi che dieci anni di Serie A sono una bella soddisfazione".
Ottenuto il diploma da ds e frequentato il corso da allenatore, cosa spera le riservi il futuro?
"Vivendo a Firenze mi sono dedicato a questi corsi e sto cominciando ad analizzare le prospettive future. Bisogna vedere che tipo di opportunità avrò. Mi attira molto la parte dirigenziale, però dall'altro lato avendo smesso di giocare da poco sento anche il richiamo del campo".