MELO, Tifosi viola top, fu ACF a mandarmi alla Juve
Felice Melo ha parlato della sua esperienza in Italia in una diretta Instagram con la Gazzetta dello Sport, toccando anche il periodo fiorentino: "Prandelli è stato importante per la mia crescita e alla Fiorentina è stata tanta roba ma non ho vinto niente.Ho fatto una bellissima stagione al Galatasaray vincendo tantissimo. Se avessi vinto qualcosa con l'Inter, la Juve o la Fiorentina allora avrei fatto cose importanti. Ma il fatto che mi hanno richiesto sempre squadre importanti significa che ho fatto buone stagioni anche in Italia. Anche alla Juve ho fatto bene. Peccato per la mia seconda stagione con l'Inter. De Boer non parlava nemmeno italiano. Era anche complicato capirlo, non mi faceva giocare. Quando è arrivato Pioli poi ho iniziato a giocare. Sulla Fiorentina? Innanzitutto "Forza viola", è stata la prima squadra mia italiana e rimarrà sempre nel mio cuore. Io quando sono andato via non volevo andare alla Juve ma nell'Inter di Mourinho. La Juve pagò la clausola più un altro giocatore, l'Inter si fermò a 23 milioni. Io ero comunque contento di andare in bianconero, ma fu la Fiorentina a dirmi di andare lìì. Appena passa tutto questo voglio tornare perché l'Italia mi manca. E tornerò anche a Firenze, ora sanno tutti cosa è successo. Quando sono tornato da avversario allo stadio mi hanno urlato di tutto contro mia madre. Ma è uno dei club ai quali mi sono più legato perché i tifosi viola sono importanti e caldi, aiutano la squadra, tutta una città va allo stadio. Commisso ti piace? No comment. Ma in Toscana devo andare anche per il vino".
Sugli arbitri: "Molti erano influenzati dal mio nome. E mi sanzionavano perché mi chiamavo Felipe Melo. Questa cosa mi ha un po' bloccato. Sono orgoglioso di tutto quello che ho fatto in Italia".