BURDISSO, Roma la mia sola scelta
Riportiamo parte dell'intervista di Nicolas Burdisso a LaRoma, rivista ufficiale del club giallorosso.
Ben arrivato in giallorosso, Nicolas. È un onore farti conoscere ai nostri tifosi con la tua prima intervista esclusiva. Partiamo da te: tutto iniziò nel 1981...
«Il 12 aprile precisamente. Luogo di nascita Altos de Chipiòn, Argentina, nella provincia di Cordoba».
Paese con molti immigrati italiani, se non erro.
«Assolutamente, nel mio paese sono quasi tutti originari del vostro paese, Piemonte in primis. Anche i miei nonni: da Collegno e da Revello. Arrivarono lì il secolo scorso: è un posto con poco più di mille abitanti, ma io ci torno spesso con piacere a trovare i miei che sono ancora li».
Parlaci allora un po' della famiglia Burdisso...
«Nel mio paese quasi tutti fanno gli agricoltori, anche se non i miei genitori: sono infatti entrambi insegnanti. A casa, poi, eravamo tanti: ho infatti anche 2 sorelle e 2 fratelli».
Cinque anni alla Pinetina: che voto dai all'esperienza nerazzurra?
«Sono state stagioni importanti a cui assegnerei un 10, sotto il profilo sia sportivo che umano. Ho sempre dato il mio apporto, ogni volta che sono stato chiamato in causa e non ho nulla da rimproverarmi».
Veniamo alla Roma: sei stato acquistato il 22 agosto e il 23 subito in campo a Marassi...
«Mi dispiace per il risultato dell'esordio, anche se personalmente penso di aver disputato una buona gara. Ero molto emozionato, davvero: la Roma era la mia sola scelta».
Perché?
«Perché all'lnter stavo bene: giocavo spesso, Mourinho mi voleva in rosa e non avrebbe avuto senso cambiare senza un motivo valido. La Roma, appunto, era per me il motivo valido per andare via: un club importante, che stimo e seguo da sempre, con tanti campioni in squadra e una bella organizzazione... la mia testa mi ha detto che questo era il passo giusto da fare per il proseguo della mia carriera. E così è stato».
Appena arrivato hai parlato di obiettivo Scudetto: si può, nonostante tutto?
«lo credo che, vista la squadra e i giocatori che ha, due per ruolo, la Roma ha le potenzialità per competere per il titolo e può giocarsela con tutti. Poi, ovviamente, sarà il campo il giudice più equo, quello che ci dirà la verità. Staremo a vedere...».
Nel 2006 in Germania sei stato titolare: arrivare a Roma è la scelta giusta per ripetersi anche in Sudafrica?
«Anche Bruno Conti, appena arrivato qui, mi ha detto la stessa cosa, ma io penso che le due questioni non siano assolutamente legate: anche nei miei cinque anni all'lnter, in cui non ho giocato sempre dal primo minuto, in Nazionale invece sono stato sempre regolarmente convocato. La mia scelta di Roma è legata solo ed esclusivamente alla mia volontà di vestire la maglia di questo club che stimo da sempre e che è uno dei migliori in circolazione».