GAZZETTA, L'opinione: "L'EL offre più di un premio"
La Gazzetta dello Sport fornisce al suo interno un'interessante approfondimento sull'Europa League con un articolo di Andrea Masala. Questi alcuni estratti di ciò che ha scritto: "Non resta che l’Atalanta. [...] Ci rimiriamo perciò l’una su tre delle italiane. Peccato davvero, perché vale sempre di più la pena puntare al trofeo, senza considerarlo con insensato snobismo un premio di consolazione. C’è più di un motivo, a qualsiasi livello. Tanto per dare le giuste dimensioni, è la seconda più importante competizione per club e contribuisce a fare curriculum. [...] La strada verso la finale del 18 maggio è lunga e faticosa, ma riserva una bella ricompensa, il posto in Champions, senza aspettare i verdetti dei tornei nazionali. Che piaccia o no, le qualificazioni in Europa League contribuiscono anche a rimpolpare il punteggio del proprio Paese nel ranking UEFA.
Sotto sotto c’è chi ritiene che le nostre società, che non alzano più una coppa dal 2010, con i quattro posti in Champions godano di un trattamento con i guanti bianchi. Un’altra ragione per continuare a investire energie sull’EuroLeague è, ebbene sì, il denaro. Anche qui l’importante non è soltanto partecipare, ma andare avanti nella raccolta a premi. Data la congiuntura, non si può e non si deve buttare via nulla. Pesiamo i bonus per i risultati: le cifre non saranno da favola, ma fanno lo stesso massa. In progressione, i passaggi garantiscono fino a quasi undici milioni a chi arriva in finale, più quattro alla vincitrice. A tutto ciò, vanno sommati gli introiti variabili da nazione a nazione per il cosiddetto market pool, cioè la successiva ripartizione dei diritti televisivi. Soprattutto nel bilancio di un club di fascia medio-alta, come le nostre partecipanti, sono voci alle quali non si può rinunciare. [...]".