CORR. SPORT, L'opinione: "Sembra un VAR-icomio"

15.11.2022 09:44 di Redazione FV Twitter:    vedi letture
CORR. SPORT, L'opinione: "Sembra un VAR-icomio"
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All'interno dell'edizione odierna del Corriere dello Sport è presente un commento, a firma di Roberto Beccantini, sul tema VAR. Di seguito l'opinione: " Regolamento 'alla mano'. Provateci voi, anime brave, a spiegare al buon Salvatore Bocchetti che il braccio di Danilo non era punibile per via del pallone 'inaspettato', come punito non fu un analogo gesto di Chris Smalling in Juventus-Roma 1-1. L’allenatore del Verona vi manderà al diavolo, forte del sentimento che, in ambito di mani-comio, i matti sembrano, spesso, i 'medici'. Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi, ammoniva Bertolt Brecht. E beate le masse, avrebbe aggiunto, che non hanno bisogno di farsi raccontare ogni volta perché, a parità o quasi di episodi, lì era dischetto e là solo scherzetto. Frigge, la tribù dell’Hellas, e dal momento che il calcio è la miglior fotografia del Paese, ecco venirle in soccorso niente meno che il tifo napoletano, come se le allusioni hard a Giulietta fossero diventate, all’improvviso, un ponte e non più un muro. E lo juventino protervo? Replica con il gol annullato a Danilo - ancora lui, sempre lui - durante l’ultima edizione del derby d’Italia. Braccio, sì: ma 'indotto' dalle dita di Stefan De Vrij. E allora: da cancellare o da convertire in rigore? Edmondo Pinna, specialista del ramo, assicura che se ne occuperà l’International Board. Addirittura.

Il caso, in effetti, esula dalla sterzata, drastica e filosofica, che il calcio, nato con i piedi per differenziarsi dal rugby nato con le mani, non può e non deve tollerare, come in passato, che si segni con le medesime. Alé. Strozzato il concetto d’involontarietà, errore fatale, dilaga il cavillo che spinge il designatore di turno a scendere dal pulpito per fugare i dubbi che l’ultrà cavalca, goloso e bavoso, in base ai propri istinti e alla propria pancia. Var o non Var.  Siamo il Paese del 'premesso'. Nell’analizzare una vicenda, guai a dimenticare un fatto pregresso il cui oblio, non importa se accidentale, condurrebbe all’accusa di partito preso (e bieco). Nel censurare il diminutivo ('rigorino0) che la maggioranza maliziosa aveva dedicato al penalty lucrato da Victor Osimhen in Napoli-Empoli 2-0, Luciano Spalletti ha giocato d’anticipo: 'Premesso che era netto [ops], era molto simile a quello che, contro di noi, fischiarono al Lecce'. Premesso che la rete di Arkadiusz Milik in Juventus-Salernitana 2-2 era 'bona' senza forse, a non citare il celeberrimo gol di Ramon Turone ('bono', forse) si rischia la scomunica. La pedata di Federico Dimarco a Jack Bonaventura in Fiorentina-Inter 3-4 di ottobre sarebbe stata da rosso diretto, premesso il secondo giallo a Miralem Pjanic che Daniele Orsato non colse in Inter-Juventus 2-3 del 2018. Se per sbaglio, scartabellando in archivio, vi imbattete nella simulazione di Dries Mertens risalente a Fiorentina-Napoli 3-4 del 2019, ne scrivete ma avete poche righe e, per questo, non visitate i siti archeologici dei tuffi seriali di Juan Cuadrado, dai trampolini colombiani di Medellin alle piscine della maturità sabauda, la ricerca risulterà ambigua, mutilata. E, naturalmente, partigiana. Patti chiari: in carenza di norme che consentano di capire al volo, se non 'premetti' verrà la folla e vorrà i tuoi occhi".