"Dolcetto o scherzetto? Ma Halloween è passato, la paura no", il commento di Ferrara

"Dolcetto o scherzetto? Ma Halloween è passato, la paura no", il commento di FerraraFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca
Oggi alle 12:00Rassegna stampa
di Redazione FV

"Dolcetto o scherzetto? Ma Halloween è passato". Questo il titolo della consueta rubrica "Rock&Gol" proposta da Benedetto Ferrara sulle pagine de La Nazione, in cui oggi si analizza il momento che sta attraversando la Fiorentina: "Paura. Già, perché la notte di Halloween è alle spalle, ma per i tifosi della Fiorentina non solo dura da un bel po’, ma non è ancora finita. In effetti ci vorrebbe un esorcista per capire in quale spirale maligna stiano avvitandosi Pioli, i giocatori e i dirigenti. [...] Ma il passato non si ripresenta solo sotto forma di dirigenti del Lecce, ma anche di ex allenatori rientrati in circolo in questi giorni: voci, supposizioni, possibilità, invenzioni e blablabla intorno a un possibile esonero di Pioli in caso di tracollo. In mezzo a questa lista possibile ma anche improbabile troviamo due cognomi già noti. Oltre a Vanoli, Ballardini, Andreazzoli, Thiago Motta e Klopp (uno di questi nomi è un fake, trovatevelo voi), ecco rispuntare il mitico Beppe Iachini, che porta in dote un grande rapporto con Commisso e la fama di ottimo lottatore nelle zone basse della classifica".

Poi presegue: "Da queste parti l’allenatore riciclato non funziona, forse qualcuno lo avrà capito, almeno speriamo. E il buon Beppe non ce ne voglia, perché il suo calcio, che non sarà parente di quello di Guardiola, sicuramente è migliore di quello di questa squadra fragile e senza carta d’identità. Poi c’è Palladino, che a occhio non ha molta voglia di tornare a vivere sotto lo stesso tetto di Pradè. L’ex allenatore della Fiorentina ha chiuso la storia e rinunciato perfino agli alimenti pur di sgommare via dal Viola Park. Commisso lo definì un figlio. Ma i figli possono scappare di casa. A volte hanno torto, altre forse ragione. Già. Ma quanto è difficile scollarsi dal passato e da certe angosce. Niente è più imprevedibile della Fiorentina, squadra che doveva puntare verso un oratorio chissà dove e ora si gioca due sfide salvezza per provare a uscire dal buio".