La Viola americana ha toccato il fondo
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FirenzeViola.itData la situazione sportiva da tregenda, in molti adesso si esercitano con le armi retoriche che hanno a disposizione, modeste o più acute che siano, e sfoderano metafore per descrivere la situazione acefala della società viola, ma evitando accuratamente e cautamente di sparare sul bersaglio grosso e per la questione Pioli procrastinano le riflessioni al dopo Lecce.
Noi viceversa scartiamo la via più facile che è quella di prendersela col tecnico Pioli o al massimo con i dirigenti Pradè e Ferrari (Goretti chi è costui?). E invece proveremo ad andare al sodo fin dal titolo poichè i numeri sono impietosi, l’apporto di allenatore (lo si evince anche dalle sue analisi allucinate nei dopo partita), dirigenti e giocatori è confuso ed evidentemente inadeguato, ma è chi questo tecnico e questi dirigenti non li avvicenda, pur avendo il potere e il dovere di farlo che va indicato quale responsabile, è inutile infatti prendersela coi dipendenti quando il proprietario resta lontano e silenzioso, a meno che non si parli della questione stadio, in tal caso infatti egli trova voglia, tempo, forza e modo di farsi udire anche da migliaia di chilometri di distanza (è recentissimo l’esempio di quando è giunta notizia del grave ritardo che ci sarà nel completare i lavori della curva Fiesole nei tempi annunciati e Commisso ha fatto in modo che in città si sapesse del suo disappunto facendo diffondere il suo commento accorato ‘ che stanno facendo!), ma è evidente che il destino sportivo del suo club gli interessi molto meno.
E’ un fatto che le questioni economiche e immobiliari abbiano sempre appassionato di più Commisso rispetto alle prestazioni e ai risultati della Fiorentina, quasi che la società viola fosse più interessata a vicende immobiliari che non a quelle più strettamente tipiche di un club di pallone.
Intendiamoci, non sosteniamo che l’italo americano non abbia investito tanti soldi nella Fiorentina, Commisso, da quando è sbarcato a Firenze oltre al prezzo di acquisto della squadra ( 140 milioni secondo i venditori e 170 secondo il compratore) ha versato 181,9 milioni in conto capitale nelle casse della Fiorentina, oltre ai 25 milioni l’anno di sponsorizzazione Mediacom, per un totale di 496,9 milioni di euro, una cifra notevole di quasi mezzo miliardo di euro in sette anni. Commisso nella Fiorentina ha quindi indubitabilmente investito molti soldi, di interesse,attenzione e sentimenti, specie nell’ultimo periodo, sembra ne abbia messi un po’ meno. Tuttavia si ha l’impressione che a Firenze non si possa mettere in discussione la proprietà: pavidità? Traumi del passato irrisolti? Malintesa devozione verso il padrone del vapore?
Ma adesso la Fiorentina, dopo il rocambolesco pari col Bologna e la partita di Milano che ha ulteriormente certificato tutta la sua pochezza e confermato la classifica orrida che significa peggior partenza della sua storia. La Fiorentina, si diceva, è in un porto nebbioso alla ricerca di improbabili rotte alternative per uscire dalla sua pericolosa classifica.
In questa situazione, dinanzi all’ennesima stagione gettata alle ortiche un qualunque proprietario non diciamo ambizioso e affezionato, ma che tenesse anche solo un poco al destino calcistico ed alla faccia della sua squadra, sostituirebbe l’allenatore e forse anche la dirigenza. Ma finchè rimane Commisso il quadro generale rimane cristallizzato, anzi pietrificato e immobile fino all’esito finale.
Tutto ciò ci porta a sostenere che l’esperienza fiorentina della proprietà americana sia prossima al suo picco più basso, senza averci mai fatto assaggiare neppure una puntina del ‘dolce’ che aveva promesso con parole tonitruanti fin dal suo arrivo a Firenze, rivelandosi poi, numeri alla mano, la peggior proprietà della storia o quanto meno la più deludente.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 2/07 del 30/01/2007
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