BUFFON E QUELLA SENSIBILITÀ (ARBITRALE) A TARGHE ALTERNE
Il tema del momento, a livello europeo, è certamente quello relativo alla beffa subita dalla Juventus ieri sera contro il Real Madrid. Ai bianconeri, dopo una rimonta ai limiti del clamoroso, è stato privato l’accesso alle semifinali di Champions League da un rigore concesso alla formazione di Zidane a trenta secondi dalla fine. Il capitano della "Vecchia Signora" Gigi Buffon, preso dalla foga di un momento che quasi eufemisticamente possiamo definire concitato, è andato a muso duro con l’arbitro per protestare, beccandosi l’espulsione.
Nel post-partita il numero uno azzurro si è intrattenuto con i media per rendere tutti partecipi del proprio pensiero, scagliandosi senza mezze misure contro il direttore di gara. “Un essere umano - ha affermato - non può decretare l'uscita di scena di una squadra, vuol dire che al posto del cuore hai un bidone dell'immondizia”. E ancora: “È una questione di sensibilità dell'arbitro. Significa che non sai veramente un cazzo”. Dichiarazioni che hanno fatto, fanno e faranno discutere.
Punti di vista. Anche perché persiste quell’idea di fondo secondo cui verrebbe da chiedere a Buffon se realmente l’avesse pensata così anche quando otto anni fa, nello stesso torneo, l’arbitro Ovrebo decise di compromettere gli ottavi di finale alla Fiorentina, convalidando al Bayern un gol di Klose in solare fuorigioco. O più semplicemente quando, poco più di tre mesi fa, Jordan Veretout ha dovuto attendere ben 3 minuti con le mani sui fianchi sul dischetto, per poi farsi annullare il rigore assegnato ai viola poco prima. Cosa si intende, di preciso, per sensibilità arbitrale? No, perché noi davvero non l’abbiamo capito.
Molto probabilmente le affermazioni dell’estremo difensore carrarese si riferiscono al peso che manifestano le squadre che i direttori di gara si trovano ad arbitrare, dunque si tratta di una questione di sensibilità al “potere”. È innegabile che le compagini italiane sul palcoscenico europeo paghino un po’ dazio, non dimentichiamoci che il presidente della Commissione Arbitri della FIFA porta il nome di Pierluigi Collina. Ma non è forse la medesima legge - la chiamano, del "più forte" - che vige in Serie A?
Ci sentiamo di scommettere che un rigore come quello fischiato al Real Madrid, da queste parti verrebbe certamente concesso alla Juventus al 94’. Con buona pace e sensibilità dei tifosi delle altre 19 squadre del campionato negli ultimi settant’anni.