GRAVINA, Ripescaggio Mondiale? Ci prendiamo in giro
Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato da Bologna nel giorno di Italia-Germania, prima della sfida di Nations League: "Voglio aprire un discorso su un tema, ovvero il ripescaggio per i Mondiali, questo ci sta rendendo meno credibili. L’Italia è fuori dal Mondiale, abbiamo perso in campo e pensare a un ripescaggio è un prenderci in giro e non essere credibili".
Ha pensato alle dimissioni?
"Vorrei far capire che un atto del genere avrebbe portato conseguenze negative, pensate davvero che l’abbandono mio e di Mancini avrebbe generato effetti positivi? Amo affrontare i problemi e me ne assumo le responsabilità. È una fase delicata, dobbiamo ricostruire la nostra credibilità".
Cosa si aspetta dalla partita di oggi?
"Noi abbiamo sempre detto la verità agli italiani, sapendo che a volte è anche scomoda. Noi veniamo da un risultato straordinario: il campionato europeo l'ha vinto una squadra normale che è diventata speciale, ma questa squadra poi è tornata normale e ora soffre perché abbiamo avuto infortuni, alcuni sono molto stanchi, altri accusano limiti di età e Chiellini s'è ritirato. Mi aspetto una partita legata a una reazione d'orgoglio, non una partita che risolve o peggiora i problemi. Possiamo però andare avanti solo se abbiamo il supporto convinto di chi ha la responsabilità nel creare e tutelare questo movimento".
Cosa ne pensa delle difficoltà nel lanciare giovani italiani?
"Non possiamo pensare di avere ragazzi importanti sotto il profilo del talento fino a 18-19 anni e poi non dare possibilità ai talenti di diventare campioni. Non abbiamo ragazzi selezionabili e purtroppo non siamo credibili: da un lato vogliamo centrare la qualificazione e raggiungere un risultato sportivo importante, poi dall'altra arrivano richieste ufficiali per portare gli extracomunitari da 2 a 8/10 o addirittura togliere questo limite. Diventiamo poco credibili quando invece di affrontare argomenti di interesse generale, diventa centrale, da sette mesi, l'Indice di Liquidità a 0.5, del quale continuo a vergognarmi. La Germania lo ha a 1. Hanno affrontato il tema della valorizzazione dei giovani a livello di sistema. Io ringrazio la Lega di A, che ha messo a disposizione i giovani per creare un'accademia indotta, ma sarà sufficiente? Io credo di no, però stiamo comunque lavorando a questi temi. La soluzione a questo problema deve essere sistemica. Se qualcuno pensa che la Federazione sia il soggetto che deve trovare da sola le soluzioni, vi garantisco che non è possibile. Noi abbiamo un altro compito e un altro ruolo, nel trovare e mettere insieme tutti gli interessi del mondo del calcio, affinché prevalga l'interesse generale e non delle singole componenti. Sempre attraverso una metodologia di lavoro condivisa".
Qual è la sua idea sulla fuga da parte di tanti calciatori da Coverciano?
"Cominciamo a percepire una sorta di distacco, ci sono contaminazioni esterne. C'è qualcuno che preme per tutelare il proprio interesse, ma questo è nel DNA delle società di calcio. Qualcun altro lo fa per rancore, qualcun altro ancora ha comportamenti contrastanti. Il valore e l'attaccamento alla maglia è qualcosa che comincia a sfumare, in questo bisognerà fare qualcosa in più: fermo restando, e lo dico con massimo rispetto, che la maglia azzurra si può lasciare, ma chi lo fa poi si assume le proprie responsabilità e noi andremo comunque avanti".