OLIVEIRA A FV, La crisi viola? Colpa di Ovrebo
Lui, il Milan, lo ha battuto tre volte in tre anni. Lo ha battuto a San Siro, a casa sua, ed il particolare non è secondario visto che, tra poche ore, la Fiorentina affronterà i rossoneri proprio alla Scala del calcio.
Lulù Oliveira, come si fa a battere il Milan?
“Bisogna buttare la palla dentro (ride ndr.) A parte gli scherzi, occorre molta concentrazione, non lasciare troppi spazi sopratutto a Ronaldinho. Questa non è la fase migliore della sua carriera ma è sempre pericoloso. Il calcio italiano è difficile, il più difficile del mondo.”
Come finisce Milan – Fiorentina?
“Non so, sicuramente sarà una partita spettacolare. Certo sono due squadre in difficoltà. Il Milan ha avuto anche la possibilità di riagguantare l'Inter ma non ce l'ha fatta, ha sprecato tante occasioni. La Fiorentina è calata mentalmente dopo il Bayern. Quello è stato un colpo mortale, non meritava quello scandalo, quello di Ovrebo è stato un errore incredibile. Poi, nel ritorno, aveva raddrizzato la situazione ed in quel caso è stato commesso un errore, perchè Robben fa sempre la stessa azione e andava buttato giù. Peccato davvero. Il male della Fiorentina, comunque, stà tutto lì. Dopo quella sconfitta non è più stata la stessa Fiorentina, quell'eliminazione gira ancora nella testa dei giocatori. Guarda dov'è ora il Bayern...”
Andiamo con ordine: Oliveira (nome per esteso Luis Ayrton Oliveira Barroso) attaccante brasiliano di passaporto belga, classe 69', arriva a Firenze nell'estate del 96' dopo aver disputato 4 stagioni nel Cagliari di Cellino. C'è da sostituire Ciccio Baiano ed è una responsabilità pesante...
“Si ed io me la sentivo addosso. Poi venivo da quel rigore fasullo che avevo preso l'anno prima contro i viola. Il rigore non c'era, è vero, ma io non mi ero buttato, avevo avuto paura di Toldo in uscita e mi ero scansato. Persi l'equilibrio e andai giù. Pairetto era lontano e fischiò il rigore, ma io non simulai per niente. Purtroppo da quel giorno, da parte degli arbitri, non mi fu perdonato niente e chi ci rimise non fui solo io ma tutta la Fiorentina e tutti i tifosi viola”.
In maglia viola Oliveira disputerà tre stagioni, dal 96' al 99', disputando 95 partite e realizzando 27 gol. La “prima” in maglia viola fu la finale di supercoppa italiana nell'agosto del 96', e fu la prima delle tre vittorie conquistate da Lulù a casa dei rossoneri: “Fu un 2-1 meraviglioso, senza dubbio la vittoria più bella delle tre. Poi ci fu quella dell'anno dopo, con Malesani allenatore. In quell'occasione segnai anch'io dopo pochi minuti. Poi raddoppiò Morfeo. Ancora un anno e ci fu la terza, con Trapattoni, quando segnò tre gol Batistuta...”
Trapattoni la faceva giocare terzino...
“Si, ma non ne voglio parlare. Molto meglio l'anno dopo con Malesani. Segnai 15 gol, la squadra giocava benissimo, andammo in coppa Uefa. Un anno bellissimo, il migliore per me.”
Il tono non lascia dubbi: Oliveira è sempre affezionato a Firenze ed ai fiorentini:
“E' chiaro, i fiorentini sono meravigliosi. Pretendono, diciamo anche che sono un po' rompiscatole, ma danno anche tantissimo. All'inizio, ripeto, non fu facile per via di quel rigore. Poi, invece, la gente capì che volevo bene alla maglia, che davo sempre tutto, e posso dire che mi adottarono, diventai un loro idolo”.
Lulù ha moglie sarda ed a fine carriera è tornato in Sardegna. Adesso gioca ed allena il Muravera (Eccellenza sarda). Il suo sogno è diventare allenatore di serie A (in questo momento ha il patentino di terza categoria) e presto sarà a Coverciano per cominciare il corso di allenatore di seconda.
“A Firenze ho ancora tanti amici, nella zone del golf dell'Ugolino poi ero di casa. Ricordo tutti con molto piacere. E ricordo ancora quel coro della curva...”
La telefonata finisce così, con il vostro cronista che intona il coro della Fiesole (ricordate? Le note erano quelle di Maledetta Primavera di Loretta Goggi e faceva...”Che importa se, per passarla ti ci 'vole' un'ora, che fretta c'era, facci un gol Lulù Oliveira, che fretta c'era, salta tutti e facci un gol...”) e Lulù che risponde e canta, canta felice di aver parlato con Firenze, di aver parlato della sua Fiorentina.