FV, IL RACCONTO DELL'AGGRESSIONE AL NOSTRO INVIATO DA PARTE DEI TIFOSI DEL RAPID VIENNA

Il racconto dell'inviato di Firenzeviola.it e di RadioFirenzeViola a Vienna degli attimi di paura vissuti nel post partita della gara di Conference tra Rapid e Fiorentina
25.08.2023 14:00 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
FV, IL RACCONTO DELL'AGGRESSIONE AL NOSTRO INVIATO DA PARTE DEI TIFOSI DEL RAPID VIENNA

Mi sarei aspettato tutt’altro tipo di festeggiamenti da parte dei tifosi del Rapid Vienna, sia perché il successo nel playoff di Conference contro la finalista della passata edizione non era preventivato, sia perché in assenza di tifosi viola ci sarebbe stato tempo e modo di celebrare a lungo l’uno a zero di ieri. E d’altronde non fosse stato per l’allarme antincendio né io né i miei colleghi ci saremmo incuriositi per quanto stava avvenendo all’uscita dello stadio. 

Ma quando ho visto parecchio fumo uscire dalle via d’uscita dello stadio, con alcuni addetti alla sicurezza che si sono precipitati all’interno dell’impianto, ho semplicemente pensato che fosse una situazione da documentare, aspetto principale del mio lavoro e compito primario del mio ruolo di inviato a Vienna. Certo, quando un tifoso del Rapid mi ha invitato ad andarmene, ho capito subito che non era il caso di cercare tensioni e dopo aver già osservato la situazione all’interno dello stadio (con foto e video) ho immediatamente raccolto il consiglio e me ne sono andato. 

Fin qui il racconto di un momento certamente convulso, ma senza grandi tensioni e con la consapevolezza che un giornalista in mezzo ai tifosi austriaci non fosse troppo gradito, se non fosse che è fuori dallo stadio che ho vissuto i momenti peggiori. Perché quando ti circondano in sei, quando in pochi mostrano lucidità e quando ti vogliono sfilare di mano il telefono (dopo averti imposto di cancellare i video e nonostante avessi cancellato anche altre immagini realizzate dentro lo stadio durante la partita, dunque nemmeno riguardanti il fatto in questione) per forza di cose ti senti minacciato, tanto più se arriva qualche spintone. 

E’ stato in quel momento che ho capito che era il caso di prendere la via dell’auto in fretta, evitando di replicare e aggregandomi agli altri colleghi, ed è stato anche in quel momento che ho deciso di raccontare l’accaduto, semplicemente perché stavo facendo il mio lavoro e svolgendo il compito per il quale ero stato inviato a Vienna. Non una situazione che è degenerata, certo, ma tutt’altro che piacevole e che alla lunga poteva persino diventare pericolosa. In una serata in cui di tifosi avversari a Vienna non ve n’erano vien quasi da pensare che la mia colpa sia stata quella di voler raccontare un allarme antincendio dentro lo stadio mentre la festa dei tifosi del Rapid cominciava, e soprattutto di averlo voluto fare con troppo colore viola addosso come quello riportato sulle magliette di RadioFirenzeViola.
di Niccolò Santi